Leonardo Del Vecchio, patron di Luxottica e secondo uomo più ricco d’Italia, potrà alzare la sua partecipazione in Mediobanca dall’attuale 9,9% fino al 19,99%. La Banca centrale europea ha infatti dato via libera all’acquisto di nuove azioni dell’istituto di Piazzetta Cuccia, autorizzando a proseguire la “scalata” iniziata un anno fa . Raggiungere il 20% significherebbe per Del Vecchio un esborso ulteriore di circa 600 milioni di euro.
La vigilanza Bce , guidata dall’italiano Andrea Enria, non diffonderà nessuna comunicazione ufficiale sulla decisione. E’ la prassi di Francoforte per queste procedure, la comunicazione viene inviata ai soli soggetti che hanno sottoposto la richiesta, in questo caso la finanziaria lussemburghese Delfin, di Del Vecchio. Da quanto però si apprende, per l’ok della Bce è stata determinata la natura finanziaria dell’investimento. Del Vecchio si è impegnato a non presentare nessuna lista per il Cda della banca e a non intervenire sull’attuale managment che vede Alberto Nagel nel ruolo di amministratore delegato. Un modo per non far preoccupare troppo i soci del patto di consultazione, che complessivamente controlla il 12,6% e ha oggi come primo azionista Mediolanum al 3,3%, mentre fuori dal patto c’è il gruppo Bolloré con il 6,7%. Se Del Vecchio salisse in breve all’obiettivo del 14% ipotizzato e mai smentito, sarebbe comunque il primo azionista, ma non esprimerebbe nessun rappresentante in consiglio di amministrazione.Il rinnovo del Cda è in agenda per il prossimo ottobre. Gli impegni assunti con Francoforte non escludono che attraverso giochi di sponda con altri azionisti e sfruttando i due posti riservati ai consiglieri indipendenti Del Vecchio possa comunque in qualche modo influire sulla nuova composizione.
Si scrive Mediobanca ma si legge Generali – Da sempre la partecipazione più pregiata in mano a Mediobanca è il 13,4% di Generali, primo gruppo assicurativo italiano. Del Vecchio è anche azionista diretto del Leone di Trieste di cui possiede il 4,8%. Del Vecchio vorrebbe replicare nel mondo della finanza quella che è stata la sua vincente strategia nel mondo dell’occhialeria, una crescita perseguita anche tramite acquisizioni. La creazione di un grande polo della finanzia italiana con una massa critica che lo metta al sicuro da eventuali predenti stranieri. Qualcosa già si è mosso dopo che lo scorso giugno Generali è entrata in Cattolica con una quota del 24,4%