Il bando della Regione guidata da Michele Emiliano prevede voucher da 1.500 euro a favore delle imprese del settore, su richiesta delle coppie. Vale per chi si è unito in matrimonio dall'1 luglio o lo farà entro il 31 dicembre. La delibera della giunta Solinas consente di pagare con il bonus - 4mila euro - spese di catering, abiti da cerimonia, addobbi floreali, wedding-planner, affitto sala e vettura. Proteste perché sono escluse le coppie lesbiche e gay che si uniscono civilmente
Prima si è mossa la Puglia, mettendo sul piatto voucher da 1.500 euro per coprire parte dei costi sostenuti dalle coppie che si sposano in regione entro fine anno. Poi la Sardegna si è accodata, ma rilanciando: 4mila euro. Mentre i futuri sposi riprogrammano le cerimonie saltate causa Covid, i governatori fanno a gara per aggiudicarsi la fetta più grande possibile di un business che vale 15 miliardi di euro l’anno e che potrebbe in parte compensare la cancellazione di fiere ed eventi.
PugliaPromozione, agenzia regionale pugliese per lo sviluppo del turismo, ha pubblicato un bando a cui possono partecipare le coppie che si siano sposate sul territorio regionale dall’1 luglio e tutte quelle che lo faranno di qui al 31 dicembre. Il bonus di 1.500 euro, presentato dal governatore Michele Emiliano con un video su facebook, potrà essere utilizzato come “sconto” sui costi della festa nuziale. Il contributo regionale, infatti, è in favore delle sale ricevimenti e imprese del wedding, anche se a richiederlo dovranno essere gli sposi. Le domande possono essere presentate fino al 10 dicembre. Le opposizioni hanno fatto notare che il plafond stanziato si ferma a 30mila euro, che basteranno solo per 20 cerimonie. Nel bando comunque si legge che la cifra “è suscettibile di integrazione e implementazione, tenendo conto del numero di richieste e della consistenza dell’interesse manifestato dai soggetti che possono richiedere il voucher”.
Proteste sono arrivate però dalle associazioni che rappresentano la comunità Lgbt. “Nel bando della Regione Puglia relativo al bonus matrimoni e relative integrazioni risultano escluse le coppie lesbiche e gay che si vogliono unire civilmente in Puglia”, ha scritto in una nota Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center. “Restiamo sconcertati che un’altra amministrazione che si definisce progressista abbia prodotto un atto discriminatorio verso la nostra comunità, che produce anche danni economici per gli operatori del settore che si occupano delle unioni civili. Ricordiamo che anche la Corte costituzionale e la Cassazione hanno ribadito l’importanza di non creare discriminazione verso le coppie omosessuali anche se sottoposte ad una normativa specifica”.
In Sardegna, invece, la giunta Solinas ha appena varato la delibera che definisce criteri e modalità di attuazione de bonus di 4mila euro con l’obiettivo di sostenere la filiera delle cerimonie. Sono finanziabili le spese di catering, abiti da cerimonia, addobbi floreali, wedding-planner, affitto sala e vettura per il giorno delle nozze. I contributi saranno erogati sino a esaurimento dei fondi e potranno beneficiarne tutti coloro che intendano celebrare il rito entro il 31 dicembre 2020 sulla base dell’ordine di presentazione della domanda e di un criterio di priorità stabilito in base all’Isee. Anche in questo caso le unioni civili non sono contemplate.