Cultura

“Mistero Buffo di Dario Fo censurato in Umbria perché offende la religione”: la denuncia del regista Allegri. Il sindaco: “Un fraintendimento”

Il 29 agosto 'Il primo miracolo di Gesù Bambino' avrebbe dovuto essere rappresentato per il Festival Notti in Massa. Il regista: "Un grave campanello d’allarme per la nostra cultura". Il Comune di Massa risponde: "Volevamo iniziare con uno spettacolo più leggero"

di F. Q.

Neanche nel 1969, quando Dario Fo presentò per la prima volta la “giullarata” di Mistero Buffo, si sarebbe potuto immaginare una cosa del genere: il Comune di Massa Martana, in provincia di Perugia, avrebbe deciso di censurarlo perché “non lo ritengono adeguato, per i temi attinenti alla religione cattolica, alla loro popolazione”. Lo denuncia Eugenio Allegri, regista della piéce. Ma dal comune umbro si affrettano a smentire: “C’è stato un fraintendimento – spiega il sindaco Francesco Federici alla Stampa e sui quotidiani locali – Non ci sarà, ma non per la censura”.

Eugenio Allegri da due anni gira l’Italia e l’Europa con il testo di Fo, affidato all’attore Matthias Martelli. “Il primo miracolo di Gesù Bambino doveva essere rappresentata il 29 agosto – spiegano – per il Festival Notti in Massa. Il 21 agosto, a contratto firmato, apprendiamo dall’organizzazione del festival che l’amministrazione della cittadina umbra si è opposta alla realizzazione dello spettacolo“. Motivo? Urterebbe la sensibilità religiosa dei credenti. “Riteniamo che vietare in Italia nel 2020 uno spettacolo di un Premio Nobel per la letteratura sia un grave campanello d’allarme per quanto riguarda la situazione culturale del nostro Paese”, sottolinea il regista.

Il testo del premio Nobel si basa su alcuni episodi della vita di Gesù tratti dai vangeli apocrifi. Dire che piò ledere la sensibilità religiosa della popolazione, aggiunge Allegri, “significa non solo non conoscere l’opera, la quale si ispira invece a una profonda religiosità popolare, ma è anche un evidente attacco alla libertà di espressione“.

Ma il sindaco di Massa – dove ha la residenza Jacopo Fo – dà una spiegazione diversa per il cambio di cartellone: “Volevamo iniziare con uno spettacolo un po’ più leggero e alla portata di tutti. Ci erano stati proposti ‘La gabbianella e il gatto’ e il concerto dei Carmina Burana, poi non so per quali motivi ci è stato detto che non potevano essere realizzati”. Per quanto riguarda Mistero Buffo, spiega, “abbiamo risposto che si poteva fare più avanti, verso ottobre-novembre, all’interno del nostro teatro e non ora”. E aggiunge: “Siamo una delle rare giunte di centro sinistra umbre, chi può pensare che utilizziamo la censura?”

“L’amministrazione è stata irremovibile – replicano alla Stampa Davide Sacco e Ilaria Ceci, gli organizzatori – Ci hanno detto che uno spettacolo in piazza, gratuito, come ‘Mistero buffo’ non andava bene per tutti. Invece, fatto in teatro e a pagamento, avrebbe rispettato la libera scelta”.

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