“Flavio è un mio caro amico, ma stavolta ha commesso un errore”. Lo sostiene Alba Parietti, amica di vecchia data di Flavio Briatore, che dalle pagine de La Stampa commenta così la positività (oltre alla prostatite, s’intende) dell’imprenditore e manager del Billionaire al Covid-19. Briatore attualmente si trova al San Raffaele, in un reparto non-Covid ma in isolamento, in condizioni “assolutamente stabili e buone”. “La salute viene prima del business. Questa era un’estate strana, dove bisognava agire con il massimo della prudenza. Peccato che in realtà le reazioni alla pandemia siano state paradossali” è l’opinione della conduttrice.
Come sta Briatore? “Non sono la Santanchè, non sono così informata sulle condizioni della sua prostata”, risponde Alba alla giornalista che l’ha intervistata. Ma la sua opinione sulla movida di questa strana estate italiana è netta: “Certo, spero guarisca in fretta. Va detto però che, nella medesima situazione, nel senso che anche lui si trovava in Sardegna negli stessi giorni, Silvio Berlusconi si è mosso con grande cautela evitando di frequentare locali pubblici. Insomma, non credo che chiunque sia andato in vacanza lì sia tornato con il virus: per fortuna”.
Lei non ha scelto la Sardegna, come gran parte dei suoi “colleghi”, ma Ibiza. Ha trascorso lì le sue vacanze estive: quasi due mesi in una casa privata. Con le discoteche chiuse e i distanziamenti rispettati. “Le regole erano molto più ferree di quelle italiane: in spiaggia il distanziamento era rispettato, e quando non c’era arrivavano i poliziotti che staccavano multe da 100 euro…”, dice Parietti. “Le discoteche? Erano rigorosamente chiuse, un provvedimento che ho condiviso in pieno. Non ha senso privarsi di servizi essenziali come la scuola, costringere i parrucchieri e gli estetisti a bardarsi come astronauti e poi aprire le sale da ballo a centinaia di persone rigorosamente prive di mascherina”.
Così la showgirl contesta anche i provvedimenti anti-contagio del governo, che secondo lei sono risultati “incongruenti”: “Ma vogliamo parlare degli aerei? La favola del distanziamento in cabina o, ancora peggio, l’assembramento e la totale disorganizzazione negli aeroporti. Insomma, si sono adottati provvedimenti incongruenti. Poi sfido chiunque a non ammettere di aver compiuto qualche leggerezza, una volta terminato il lockdown. Si è vissuta la fine della quarantena come un ‘liberi tutti’. Ma un conto è penalizzare per legge una categoria professionale non toccandone altre e un conto sono i comportamenti individuali”.