Lezmond Mitchell, 38 anni, unico nativo americano che era nel braccio della morte, è stato ucciso nel carcere federale di Terre Haute, Indiana, con un’iniezione letale. La sua è stata la quarta pena capitale federale nel 2020, più di quelle portate a termine nei precedenti 56 anni. A ripristinarle è stata l’amministrazione Trump, che ha messo fine a una moratoria di fatto che durava da 17 anni per i detenuti nelle prigioni federali. Il suo avvocato e molti Navajo hanno sperato invano in un intervento dell’ultima ora del presidente Donald Trump per fermare l’esecuzione.

Mitchell era stato condannato con un complice per aver ucciso Tiffany Lee, una bimba di 9 anni, e la nonna Alice Slim (63), che aveva offerto loro un passaggio su un pickup mentre facevano l’autostop nella riserva Navajo in Arizona nel 2001. I due accoltellarono la donna 33 volte e tagliarono la gola alla ragazzina prima di lapidarla. Poi mutilarono i loro corpi. Il governo Navajo aveva chiesto che il presidente commutasse la sentenza sulla base del fatto che l’esecuzione avrebbe violato la sovranità della stessa comunità Navajo.

(foto d’archivio)

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