Una situazione sempre più frequente negli ultimi giorni: turisti arrivati in Sardegna per qualche giorno di vacanza e poi, dopo la scoperta del tampone positivo, rimasti ‘bloccati’ sull’isola per il periodo di isolamento, sigillati nelle proprie camere d’albergo o nei resort. Oppure lavoratori stagionali che hanno contratto la malattia e per lo stesso motivo non possono muoversi dalla Sardegna. Ora la Protezione civile sta lavorando a un piano di rientro utilizzando navi o aerei dedicati per riportare a casa queste persone. A sollecitare l’intervento è stato il coordinatore dell’Unità di crisi nord Sardegna, Marcello Acciaro, che spiega: “La proposta non è caduta nel vuoto e ho notizia che la Protezione civile sta mettendo a punto un piano di rientro che sarà valutato e se ritenuto valido attuato nei prossimi giorni”. Il Piano di rientro a casa dei contagiati dovrebbe essere realizzato utilizzando o un ponte aereo con la Penisola o mettendo a disposizione una o più unità navali per il trasporto dei casi positivi oltre Tirreno e quindi alle proprie abitazioni. Intanto nel Lazio, oltre ai drive-in per i test a chi rientra dall’isola, sono stati predisposti test – liberi e gratuiti – anche per chi deve imbarcarsi da Civitavecchia.
I casi in Sardegna sono aumentati vertiginosamente nelle ultime settimane, quasi tutti legati a località di villeggiatura, discoteche e movida. In Costa Smeralda dopo la nascita di diversi focolai sono stati chiusi i locali storici: il Sottovento, il cui gestore è stato ricoverato, il Phi Beach, dove 21 dipendenti sono risultati positivi, e il Billionaire, dove sono stati registrati 58 contagi solo tra i dipendenti. Positivo anche il proprietario, Flavio Briatore, che dall’ospedale San Raffaele di Milano accusa i clienti: “Non ci può fare nulla nessuno se fai entrare 100 persone in mille metri quadri e loro stanno tutte appiccicate”. Ora si lavora per cercare le migliaia e migliaia di persone che sono entrate nel club prima della chiusura, ma alcuni potrebbero aver fornito numeri di telefono falsi.
Per non parlare dei tantissimi turisti che hanno chiesto di essere sottoposti al test. Alcuni si erano trovati nel limbo: come una famiglia rimasta sull’Isola di Santo Stefano chiusa in un resort dove erano emersi alcuni casi di contagio. Solo la madre era risultata positiva al test: i figli e il marito erano stati isolati in una camera, ma il direttore della struttura accusava le autorità di averli lasciati soli, senza informazioni chiare né assistenza.
L’aumenti dei contagi ha imposto la ricerca di una soluzione alternativa, anche per alleggerire la pressione sui presidi sanitari locali. “Penso che possa essere la soluzione migliore per tutti – ha concluso Acciaro – visti i numerosi casi che sono stati registrati e che richiedono un enorme sforzo della struttura sanitaria per poter essere gestiti. Sforzo che Ats sta compiendo con efficienza e professionalità”.
Nel Lazio intanto si lavora per potenziare gli screening, dando la possibilità a chi deve imbarcarsi sul traghetto per la Sardegna di effettuare i test rapidi. Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato: “Da lunedì a Civitavecchia sarà possibile anche per chi parte verso la Sardegna effettuare volontariamente e gratuitamente il test. Ai drive-in regionali, che rimarranno aperti anche sabato e domenica, sta entrando in funzione progressivamente la rete dei test rapidi gratuiti e validati con risposta entro la mezz’ora”.
Cronaca
Aerei e navi dedicati: il piano della Protezione civile per il rientro a casa di turisti e lavoratori positivi dalla Sardegna
Il coordinatore dell'unità di crisi Marcello Acciaro: "Penso sia la soluzione migliore visti i numerosi casi che sono stati registrati e che richiedono un enorme sforzo della struttura sanitaria per poter essere gestiti". Da lunedì, a Civitavecchia, chi si imbarca sul traghetto potrà fare il test rapido in maniera gratuita
Una situazione sempre più frequente negli ultimi giorni: turisti arrivati in Sardegna per qualche giorno di vacanza e poi, dopo la scoperta del tampone positivo, rimasti ‘bloccati’ sull’isola per il periodo di isolamento, sigillati nelle proprie camere d’albergo o nei resort. Oppure lavoratori stagionali che hanno contratto la malattia e per lo stesso motivo non possono muoversi dalla Sardegna. Ora la Protezione civile sta lavorando a un piano di rientro utilizzando navi o aerei dedicati per riportare a casa queste persone. A sollecitare l’intervento è stato il coordinatore dell’Unità di crisi nord Sardegna, Marcello Acciaro, che spiega: “La proposta non è caduta nel vuoto e ho notizia che la Protezione civile sta mettendo a punto un piano di rientro che sarà valutato e se ritenuto valido attuato nei prossimi giorni”. Il Piano di rientro a casa dei contagiati dovrebbe essere realizzato utilizzando o un ponte aereo con la Penisola o mettendo a disposizione una o più unità navali per il trasporto dei casi positivi oltre Tirreno e quindi alle proprie abitazioni. Intanto nel Lazio, oltre ai drive-in per i test a chi rientra dall’isola, sono stati predisposti test – liberi e gratuiti – anche per chi deve imbarcarsi da Civitavecchia.
I casi in Sardegna sono aumentati vertiginosamente nelle ultime settimane, quasi tutti legati a località di villeggiatura, discoteche e movida. In Costa Smeralda dopo la nascita di diversi focolai sono stati chiusi i locali storici: il Sottovento, il cui gestore è stato ricoverato, il Phi Beach, dove 21 dipendenti sono risultati positivi, e il Billionaire, dove sono stati registrati 58 contagi solo tra i dipendenti. Positivo anche il proprietario, Flavio Briatore, che dall’ospedale San Raffaele di Milano accusa i clienti: “Non ci può fare nulla nessuno se fai entrare 100 persone in mille metri quadri e loro stanno tutte appiccicate”. Ora si lavora per cercare le migliaia e migliaia di persone che sono entrate nel club prima della chiusura, ma alcuni potrebbero aver fornito numeri di telefono falsi.
Per non parlare dei tantissimi turisti che hanno chiesto di essere sottoposti al test. Alcuni si erano trovati nel limbo: come una famiglia rimasta sull’Isola di Santo Stefano chiusa in un resort dove erano emersi alcuni casi di contagio. Solo la madre era risultata positiva al test: i figli e il marito erano stati isolati in una camera, ma il direttore della struttura accusava le autorità di averli lasciati soli, senza informazioni chiare né assistenza.
L’aumenti dei contagi ha imposto la ricerca di una soluzione alternativa, anche per alleggerire la pressione sui presidi sanitari locali. “Penso che possa essere la soluzione migliore per tutti – ha concluso Acciaro – visti i numerosi casi che sono stati registrati e che richiedono un enorme sforzo della struttura sanitaria per poter essere gestiti. Sforzo che Ats sta compiendo con efficienza e professionalità”.
Nel Lazio intanto si lavora per potenziare gli screening, dando la possibilità a chi deve imbarcarsi sul traghetto per la Sardegna di effettuare i test rapidi. Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato: “Da lunedì a Civitavecchia sarà possibile anche per chi parte verso la Sardegna effettuare volontariamente e gratuitamente il test. Ai drive-in regionali, che rimarranno aperti anche sabato e domenica, sta entrando in funzione progressivamente la rete dei test rapidi gratuiti e validati con risposta entro la mezz’ora”.
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Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Il Segretario di Stato Marco Rubio ha dichiarato alla Cbs che ci sarà un aumento dei casi di detenzione simili a quello del manifestante filo-palestinese Mahmoud Khalil. "Ogni giorno, ormai - ha aggiunto - approviamo revoche di visti e anche di Green Card".
"Devi fare certe dichiarazioni", ha spiegato a proposito dei non cittadini che arrivano negli Stati Uniti. "Se ci dici, quando fai domanda per un visto, che stai arrivando negli Stati Uniti per partecipare a eventi pro-Hamas che vanno contro gli interessi della politica estera... Se ci avessi detto che lo avresti fatto, non ti avremmo mai dato il visto".
Beirut, 16 mar. (Adnkronos) - Hezbollah ha condannato in una dichiarazione gli attacchi americani contro obiettivi Houthi nello Yemen. "Affermiamo la nostra piena solidarietà nei confronti del coraggioso Yemen e chiediamo a tutti i popoli liberi del mondo e a tutte le forze di resistenza nella nostra regione e nel mondo di unirsi per contrastare il progetto sionista americano contro i popoli della nostra nazione", ha scritto in una nota il Partito di Dio.
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi americani in Yemen sono "un avvertimento per gli Houthi e per tutti i terroristi". Lo ha detto a Fox News il vice inviato degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Morgan Ortagus, sottolineando che "questa non è l'amministrazione Biden. Se colpisci gli Stati Uniti, il presidente Trump risponderà. Il presidente Trump sta ripristinando la leadership e la deterrenza americana in Medio Oriente".
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Steve Witkoff, ha definito "inaccettabili" le ultime richieste di Hamas in merito al cessate il fuoco a Gaza. Riferendosi alla conferenza del Cairo di inizio mese, l'inviato statunitense per il Medio Oriente ha detto alla Cnn di aver "trascorso quasi sette ore e mezza al summit arabo, dove abbiamo avuto conversazioni davvero positive, che descriverei come un punto di svolta, se non fosse stato per la risposta di Hamas".
Hamas avrebbe insistito affinché i negoziati per un cessate il fuoco permanente iniziassero lo stesso giorno del prossimo rilascio di ostaggi e prigionieri palestinesi. Secondo Al Jazeera, Hamas ha anche chiesto che, una volta approvato l'accordo, i valichi di frontiera verso Gaza venissero aperti, consentendo l'ingresso degli aiuti umanitari prima del rilascio di Edan Alexander e dei corpi di quattro ostaggi. Inoltre, il gruppo ha chiesto la rimozione dei posti di blocco lungo il corridoio di Netzarim e l'ingresso senza restrizioni per i residenti di Gaza che tornano dall'estero attraverso il valico di Rafah.
"Abbiamo trascorso parecchio tempo a parlare di una proposta di ponte che avrebbe visto il rilascio di cinque ostaggi vivi, tra cui Edan Alexander, e anche, tra l'altro, il rilascio di un numero considerevole di prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane", ha detto Witkoff. "Pensavo che la proposta fosse convincente: gli israeliani ne erano stati informati e avvisati in anticipo". "C'è un'opportunità per Hamas, ma si sta esaurendo rapidamente", ha continuato Witkoff. " Con quello che è successo ieri con gli Houthi, ciò che è successo con il nostro ordine di attacco, incoraggerei Hamas a diventare molto più ragionevole di quanto non sia stato finora".
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha scoperto un nascondiglio di armi nel campo profughi di Nur Shams, fuori Tulkarem, nella Cisgiordania settentrionale. Lo ha reso noto l'Idf, precisando che sono state rinvenute diverse borse contenenti armi, una delle quali conteneva anche un giubbotto con la scritta 'Unrwa'. Le armi confiscate sono state consegnate alle forze di sicurezza per ulteriori indagini.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.