Insegnanti in pensione ed ex alunni per garantire a tutti gli studenti la didattica in presenza. Il Liceo Scientifico Bottoni di Milano ha scelto questa strada in vista della riapertura a settembre. “Una soluzione temporanea per poter partire con tutti i ragazzi a scuola” spiega la dirigente scolastica Giovanna Mezzanotte che ha stipulato una convenzione con l’associazione. Non Uno di Meno. “Non si sostituiscono agli insegnanti – racconta la dirigente sottolineando il problema strutturale della carenza di organico della scuola – ma svolgeranno attività parallele con gruppi di studenti di classi diverse che, a turno, lasceranno la propria aula per facilitare il distanziamento”. L’obiettivo è tenere tutti a scuola evitando di dover ricorrere alla didattica a distanza. “Non ho nulla contro la Dad, ma era una didattica di emergenza” racconta la preside mentre controlla le nuove aule di “sdoppiamento”. In alcune mancano ancora i banchi. “Ne abbiamo ordinati un centinaio, dovrebbero arrivare per settembre, ma nel frattempo ci siamo mossi anche per conto nostro”. Subito dopo l’esame di maturità hanno acquistato dei banchi autonomamente per essere pronti per settembre. Tra i corridoi del “Bottoni” ogni spazio inutilizzato è stato trasformato in un’aula. I laboratori linguistici e artistici ospitano banchi, sedie e cattedre. Perfino in giardino saranno montati quattro gazebo per tenere lezioni all’aperto, tempo permettendo. L’ingresso sarà diviso su due turni e si potranno utilizzare tre portoni diversi: “Sempre che la Città Metropolitana riesca a sistemare uno dei gradini, stiamo ancora aspettando” sospira la preside. E quando le si chiede quale sia stata la difficoltà più grande in questo periodo non ha dubbi: “Non la mancanza di indicazioni, ma le indicazioni contraddittorie. Cambiarle in corso d’opera non ha favorito nulla e nessuno”
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