A segnalare il ritorno delle formiche è stato il direttore dell’unità operativa dell’ospedale Ettore Bassi in una mail alla direzione sanitaria: "Ne abbiamo ritrovato un cospicuo numero sotto il termosifone, ma la stanza va controllata"
Tornano le formiche nell’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli. Due anni fa dopo lo scandalo degli insetti che ricoprirono una signora cingalese di 70 anni ricoverata in gravi condizioni, Thilakawathie Dissianayake: la donna, il cui caso emerse in seguito a una denuncia social del consigliere regionale verde Francesco Borrelli, morì qualche settimana più tardi, ricoverata in un altro ospedale, devastata dalle piaghe da decubito, dopo essere diventata un simbolo dell’incuria della sanità campana.
“Le formiche tornano più forti e determinate delle chiacchiere del governatore Vincenzo De Luca”, denuncia la candidata avversaria M5s alle regionali, Valeria Ciarambino. “Hanno rifatto la loro comparsa nella stanza 4 del reparto di Medicina generale, la stessa stanza dello stesso reparto nel quale due anni fa furono ritrovata per la volta sul corpo di una paziente intubata, per poi ripresentarsi sistematicamente in altre occasioni“.
A segnalare il ritorno delle formiche è stato il direttore dell’unità operativa dell’ospedale Ettore Bassi in una mail alla direzione sanitaria: “Ne abbiamo ritrovato un cospicuo numero sotto il termosifone“, scrive Bassi “abbiamo sanificato ma la stanza va controllata per la definitiva risoluzione del problema”. Due anni fa De Luca ipotizzò un sabotaggio, adombrò la camorra: insetti portati apposta da chi aveva interesse a destabilizzare la gestione legalitaria della sanità campana. Il commissario dell’Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva parlò della “introduzione di blatte all’interno di un solo bagno del pronto soccorso” di un altro ospedale del centro napoletano. Un paio di dirigenti del Bosco poi furono licenziati al termine di un’indagine interna. Ora gli insetti hanno di nuovo fatto capolino.
“Eppure De Luca – afferma il candidato M5S – aveva a disposizione 1 miliardo e 200 milioni di fondi per l’edilizia sanitaria che non ha speso, senza contare che la Campania ha ricevuto decine di milioni di euro messi a disposizione dal Governo per potenziale reparti e ospedali, arruolare operatori sanitari, riaprire reparti che De Luca e Caldoro hanno chiuso smantellando la sanità pubblica”.
Le formiche tornano in piena campagna elettorale ed è l’occasione per Ciarambino di rispolverare un dossier caldo della polemica contro De Luca, quello del mancato scioglimento dell’Asl Napoli 1. “Il San Giovanni Bosco è lo stesso ospedale finito in un’inchiesta della Procura Antimafia perché sotto il controllo della camorra. Pagine inquietanti contenute in un dossier della commissione Antimafia che giace da mesi sul tavolo del ministro degli Interni in calce a una richiesta di commissariamento della Asl Napoli 1. Alla luce di questo episodio, mi chiedo cosa debba accadere ancora perché la Lamorgese si decida a dar seguito a un provvedimento nell’interesse della salute dei cittadini della Campania”.
Il 20 e 21 settembre si vota, e mentre Ciarambino attacca e porta fino in fondo il suo ruolo di rivale del governatore uscente, è interessante vedere che chi all’epoca denunciò lo scandalo delle formiche ora si candida con De Luca. È il caso di Borrelli, in lista con Europa Verde. È il caso dell’avvocato Hillary Sedu, difensore di parte civile della signora cingalese e autore dell’esposto sul quale la procura di Napoli aprì un fascicolo. “La donna morì per mancanza di cure”, sostenne Sedu, ora candidato nella lista Campania Libera con De Luca.