A quattr’occhi con l’infettivologo Riccardo Villari: disboscamenti selvaggi, più vicinanza degli animali con gli esseri umani, dovremmo imparare a convivere con il virus, con altri virus, tutti figli della mobilità. Le bombe atomiche del futuro rischiano di essere le pandemie a ondate...
Adesso lo dicono tutti. Titoli a tutta pagina sui quotidiani, ma lui, Riccardo Villari, dal curriculum variegato (deputato, senatore, Presidente Commissione Vigilanza Rai, Sottosegretario ai Beni Culturali, infettivologo, docente universitario e ora Presidente della Città della Scienza di Napoli, lo va dicendo dall’inizio dell’estate…. “Shhhhh, non ti fare sentire”, gli davano di gomito gli amici seduti al bar della Piazzetta di Capri, dove Villari è di casa. Sbarca a Panarea a inizio agosto e alla sottoscritta dice la stessa cosa: “Non esiste isola Covid Free“. Stessa reazione: “Presidente aspettiamo di partire altrimenti qui ci fanno il cu.etto”.
“Ok, ne parliamo al rientro. Spero che i dati mi smentiscano”, risponde sornione. Invece non c’è stato bisogno di aspettare il ritorno dalle vacanze, i dati gli hanno dato ragione, stra/ragione.
Presidente, demonizzare i giovani o chi ci governa?
Darei un bel 2 ai cosiddetti tecnici, quegli scienziati che in certi momenti sembravano in gara a “chi la spara più grossa”, preoccupati più per l’audience delle loro trasmissioni che di una corretta e rigorosa informazione scientifica
Cosa si poteva fare e non si è fatto?
Seguire un filo logico, con un po’ più di buon senso. Esempio: mascherine obbligatorie per tutti (e va bene) mentre sbarchi incontrollati da ogni dove nei luoghi di vacanza. A Panarea i barconi riversano sull’isola centinaia di distrut-turisti, quelli da “usa e getta”. Ma si può? Le Eolie fanno parte del Patrimonio Unesco e dovrebbero rispettare certi parametri, altrimenti le sbattono fuori…
Cosa manderebbe a dire a Briatore?
Un sognatore, Trumpiano! L’importante è, si, garantire posti di lavoro ma in sicurezza, altrimenti è tutto effimero.
Disboscamenti selvaggi, più vicinanza degli animali con gli esseri umani… dovremmo imparare a convivere con il virus, con altri virus, tutti figli della mobilità?
La Storia si ripete, la mobilità comporta anche quella delle patologie. Le bombe atomiche del futuro rischiano di essere le pandemie a ondate. Qualcuno più visionario di me lo ha detto già qualche anno fa (Bill Gates, ndr).
Lo sapeva che il settore “ galleggiante” made in sud sfreccia a manetta in mezzo al mare agitato del Covid. Vedi la Fiart, cantieri di Baia, che ha segnato la storia della nautica italiana, inventori di Conchita, la prima barca in vetroresina negli anni ’60, e i gommoni high tech Coastal disegnati da Francesco Guida hanno registrato il 30 % in più delle vendite… Ma perché ci piangiamo sempre addosso?
La nautica è una nostra eccellenza. Ma noi rimaniamo antropologicamente quelli del “dagli all’untore” al sabato e poi, “poverino, anche l’untore c’ha famiglia” alla domenica! Troppa emotività, insomma…
Da Presidente di Città della Scienza come vede il futuro? Luminoso o disperante?
Positivo, nonostante tutte le nostre incoscienze. A patto che le giovani generazioni sappiano dominare le nuove tecnologie e non esserne usati. E ce la faranno certamente.