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Phi Beach, 21 dipendenti positivi nel locale in Costa Smeralda (chiuso da ieri)

Le persone contagiate sono tutte asintomatiche, e si trovano nelle loro abitazioni, in Gallura, per trascorrere in isolamento il periodo di quarantena

I test a tappeto della Asl nei locali della Costa Smeralda cominciano a dare i primi risultati: al Phi Beach, il celebre locale di Forte Cappellini affacciato sugli scogli, 21 dipendenti sono risultati positivi. Le persone contagiate sono tutte asintomatiche, e si trovano nelle loro abitazioni, in Gallura, per trascorrere in isolamento il periodo di quarantena. Per la maggior parte non sono residenti in Sardegna, ma arrivati sull’isola per lavorare durante la stagione estiva: ora saranno assistiti dall’Ats. Nel frattempo si cercano i clienti L’unità di crisi locale del nord Sardegna intanto ha attivato tutte le procedure per il tracciamento dei contatti avuti dai positivi, al fine di disporre eventuali quarantene delle persone sospettate di avere contratto il virus.

Ieri il club aveva annunciato la chiusura anticipata della stagione. Altri locali della movida sarda erano stati costretti a spegnere la musica in anticipo. Uno è il Sottovento, il locale di Porto Cervo: uno dei dipendenti è stato ricoverato ieri in gravi condizioni e ora si trova intubato. E poi ovviamente c’è il caso Billionaire: 58 positivi solo nello staff, tra cui il proprietario, Flavio Briatore. Ora si lavora per rintracciare le migliaia e migliaia di persone che avevano partecipato alle serate: i registri sono già stati consegnati all’Unità di crisi. “Al Billionaire abbiamo sempre rispettato le regole – ha detto Briatore in un’intervista alla Stampa – facendo entrare il giusto numero di persone. Ma vedendo come andavano le serate non bastava contingentare gli ingressi e predicare il distanziamento”.

Secondo il presidente della Regione Christian Solinas i contagi in discoteca “sono una minima parte rispetto al complesso dei positivi”. In un’intervista all’Unione Sarda, il governatore spiega che il tema non è tanto l’apertura, quanto “la promiscuità alla base dei contagi” dovuta a chi “evidentemente ha interpretato l’opulenza della vacanza come un esimente dalle normali precauzioni per il contenimento dei contagi”. E sulle polemiche successive agli attacchi mediatici ha affermato: “Siamo davanti ad una vergognosa strumentalizzazione contro la Sardegna ed in particolare a discapito del suo sistema turistico-ricettivo”.