Quattro mesi fa Angelo Satori, che vive a Dalmine in provincia di Bergamo, è stato ricoverato per le complicanze del covid-19. Mesi terribili. "È stato come essere travolto da un treno in corsa – ha scritto ancora Angelo – ricordo poche cose di quei momenti (dopo poco sarei andato in coma) ma ricordo le mucose della bocca e della lingua completamente secche e dure e ricordo che quando l'infermiera mi metteva una cannetta in bocca e sentivo l'acqua..."
“Oggi ho fatto un incontro davvero speciale. Una donna mi si è avvicinata e mi ha chiesto ‘Lei è Angelo Santori vero?‘. Ho risposto che ero io e cosa potevo fare per lei. Le si sono gonfiati gli occhi e con le lacrime mi ha detto ‘Io sono una infermiera e le davo da bere quando era ricoverato per il Covid’“. Inizia così il commovente post scritto su Facebook da Santori, fratello del direttore d’orchestra Bruno che, insieme a lui, ha assistito a questo incontro casuale, in un bar. Quattro mesi fa Satori, che vive a Dalmine in provincia di Bergamo, è stato ricoverato per le complicanze del covid-19. Mesi terribili. “È stato come essere travolto da un treno in corsa – ha scritto ancora Angelo – ricordo poche cose di quei momenti (dopo poco sarei andato in coma) ma ricordo le mucose della bocca e della lingua completamente secche e dure e ricordo che quando l’infermiera mi metteva una cannetta in bocca e sentivo l’acqua che mi bagnava la bocca mi sembrava di rinascere”. L’infermiera non ha voluto che venisse postato il suo nome perché dice di aver fatto solo il suo dovere ma si fatta scattare delle foto, bellissime perché piene di affetto e gratitudine: “La mia gratitudine per questa donna è difficile da indicare… dirò semplicemente che è grande. Grazie a te angelo che ti sei occupata di me e di molti altri. Tutti dovrebbero sapere quanto avete fatto e con quale dedizione. Grazie ancora”, ha concluso Sartori.