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Marco Predolin, ristoratore a in Sardegna: “C’erano dei locali che servivano da bere anche agli under 18 che, poi, tutti ‘mbriachi facevano casino”

"I giovani hanno vissuto un'estate da incoscienti. Arrivavano al mio locale tutti ubriachi, anche minorenni, e io li mandavo via. Qui a Porto Rotondo c'erano dei locali che servivano da bere anche agli under 18 che, poi, tutti 'mbriachi, si abbracciavano, limonavano e facevano casino. I genitori, forse, avrebbero dovuto stare più attenti ai loro figli. Ma anche i gestori dei locali hanno sicuramente delle responsabilità", ha detto il conduttore che possiede un ristorante a Porto Rotondo

di Giulio Pasqui

La situazione è stata gestita molto male”. Marco Predolin, il conduttore televisivo, parla in quanto imprenditore della Costa Smeralda: è il proprietario di un locale a Porto Rotondo, il “Piratiitaliani”. 30 chilometri da Porto Cervo, dove la movida ha fatto i suoi danni. “Qualche coglione ha voluto far finta che questo virus non esistesse. Hanno pompato le discoteche con i ragazzini ammucchiati uno sopra l’altro e con gli adulti che si dovevano fare i selfie nei luoghi considerati vip. Purtroppo il Covid non è una leggenda metropolitana e, chi ha fatto finta di niente, ne ha pagato le conseguenze”, si sfoga a FqMagazine.

Com’è estate la vostra estate?
“Noi abbiamo fatto un’estate intelligente rispetto a quella di tanti altri. All’interno del nostro ristorante abbiamo ridotto i tavoli (circa dieci in meno rispetto alla stagione precedente) e abbiamo vietato il ballo. Ma non siamo dei benefattori, l’abbiamo fatto anche per la nostra salute e quella dei nostri dipendenti”.

Ora la gente ha paura di venire in Sardegna?
“Attorno al 20 agosto i turisti hanno cominciato a fuggire e ora non sta più arrivando nessuno. Saremo costretti a chiudere con un mese di anticipo. Per noi è stata una mazzata, dato che abbiamo dei dipendenti contrattualizzati fino a fine agosto con la possibilità di rinnovo. C’è anche da considerare che a giugno e a luglio non abbiamo praticamente lavorato. Senza stranieri, ci è mancata una buona fetta di mercato. Adesso stiamo zoppicando. C’è stato un tam tam mediatico negativo che ci ha penalizzati”.

Qual è la sua opinione?
“Qui non ci sono casi, non c’è niente: oggi in tutta la Sardegna ci sono 57 nuovi casi. Non può venire penalizzata tutta la Sardegna perché al Billionaire o in qualche discoteca è successo quel che è successo. Le persone hanno paura? Dovrebbe esserci la stessa paura che c’è in Toscana, in Lombardia o in Liguria”.

C’è chi se l’è presa con i giovani.
“I giovani hanno vissuto un’estate da incoscienti. Arrivavano al mio locale tutti ubriachi, anche minorenni, e io li mandavo via. Qui a Porto Rotondo c’erano dei locali che servivano da bere anche agli under 18 che, poi, tutti ‘mbriachi, si abbracciavano, limonavano e facevano casino. I genitori, forse, avrebbero dovuto stare più attenti ai loro figli. Ma anche i gestori dei locali hanno sicuramente delle responsabilità”.

Briatore ha fatto degli errori?
“Più che altro, Briatore ha fatto una figura di merda. Lui faceva di qui, faceva di là, poi è successo quello che è successo: al Billionaire c’è stato un forte focolaio”.

Lei si è sottoposto al tampone?
“Prima di venire in Sardegna, per rispetto, io e mia moglie ci siamo sottoposti a un sierologico. Prima di tornare, ci faremo un tampone. Oggi fare un tampone è obbligatorio per chi ha un minimo di testa”.

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