Primo lungo bravo a tirare e difendere, sesto uomo tra i migliori di sempre, impossibile da non riconoscere per via della fascetta in testa: questo era Cliff Robinson, morto oggi a 53 anni per le conseguenze di un cancro. La notizia della scomparsa dell’ex ala dei Portland Trail Blazers è stata comunicata dalla sua famiglia a una televisione di Buffalo, nello stato di New York. L’ex giocatore Nba, votato sesto uomo dell’anno nel 1993 e convocato all’All Sta Game l’anno successivo, aveva subito un infarto nel 2017 e nel 2018 gli era stato asportato un tumore dalla mandibola. L’attuale coach dei Dallas Mavericks Rick Carlisle (che lo ha allenato due volte in carriera) ha parlato di un decesso per complicazioni dovute al cancro. Come detto, Robinson è stato uno dei primi lunghi capaci di tirare dalla lunga distanza e di difendere ad alto livello (anche due nomination per il secondo quintetto difensivo nel suo curriculum, nel 2000 e nel 2002), in una carriera cominciata negli anni ’90 e terminata solamente dopo 18 stagioni nelle quali si è fatto conoscere con il soprannome di “Uncle Cliffy” e per la fascetta sulla testa. A testimoniare la sua unicità, basti pensare che è l’unico giocatore insieme a Dirk Nowitzki e Rasheed Wallace ad aver chiuso la carriera con almeno 1.000 triple, 1.000 recuperi e 1.000 stoppate in carriera.

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