L'esperto di “4 Hotel” e giudice di “MasterChef Italia” con l'occhio da imprenditore esamina a IlFattoQuotidiano.it la situazione degli albergatori e ristoratori in Italia, in piena pandemia. “Lo Stato non li ascolta – denuncia Barbieri -, ma è fondamentale farlo perché sostengono il Pil di questo Paese”. E ci spiega quali sono le ricette per far ripartire subito il settore, a iniziare dalla burocrazia per la richiesta del dispenser con il gel igienizzante
Bruno Barbieri in questi giorni sta girando la decima edizione di “MasterChef Italia”, ma dal primo settembre torna alla guida, per il terzo anno, di “Bruno Barbieri 4 Hotel”, produzione Sky realizzata da Banijay Italia, che andrà in onda dal primo settembre ogni martedì alle 21.15 su Sky Uno, Sky Go e in streaming su Now tv. “Abbiamo finito di girare ‘4 Hotel’ proprio una settimana prima del lockdown”, spiega a FQMagazine Barbieri. Quest’anno, il viaggio di “4 Hotel” toccherà la Versilia, la Penisola Sorrentina, a Garda in Veneto, le zone del Chianti in Toscana, le Marche, la Val Rendena in Trentino, la Tuscia nel viterbese e Palermo. Infine Barbieri è anche un imprenditore e ha investito nella ristorazione, così ci ha illustrato la sua visione e quali i suggerimenti da dare al Governo per sostenere il settore.
Dopo tre anni, cosa ti colpisce ancora come il primo giorno di questo programma?
Tutti i concorrenti, sin dal primo giorno di lavoro, si mostrano amici, sono felicissimi di esserci, si ‘amano’ quasi. Succede anche perché spesso gli albergatori, essendo della stessa città o zona, si conoscono bene. Dopo qualche ora di registrazione poi si rendono conto che comunque vince solo uno e bisogna esprimere al massimo le proprie potenzialità.
E cosa succede?
Escono all’improvviso dalla ‘bolla’ e smettono di essere buoni. In quel momento scattano dei meccanismi che, secondo me, sono bellissimi. Se dovessero montare tutti i fuori onda verrebbero fuori delle puntate strepitose. Succedono cose veramente incredibili. Come quella volta che un albergatore si è portato appresso dei capelli, avvolti all’interno in un tovagliolino di carta, nel momento clou della colazione al mattino, per far vedere che li aveva trovati nella stanza… Potete solo immaginare cosa sia successo dopo.
Il rito appena entri in una stanza d’albergo è fisso: controlli materasso, cuscini, bagno, il frigo bar…
Ed è diventato un must per tutti gli italiani che seguono il programma. Poco tempo fa ho incontrato una signora, al mercato, che mi ha raccontato una storia pazzesca. Il marito si era recato in America e la prima cosa che ha fatto è stato ispezionare da cima a fondo la stanza d’albergo. C’erano delle cose che non andavano bene e si è fatto cambiare la stanza! (ride, ndr).
C’è un errore che fanno spesso gli hotel?
Quest’anno va di moda togliere via tutte le cose importanti come il set bellezza che contiene il cotone, la limetta, i vari shampoo e concentrare tutto in un solo dispenser. Molti non lo fanno per risparmiare, ma perché va di moda. Ma a me fa schifo! Non è pensabile che con un solo prodotto io debba lavarmi tutte le varie parti del mio corpo.
Perché questa soluzione drastica?
C’è chi afferma che, in realtà, è un escamotage per rispettare l’ambiente, ma qui c’è un controsenso perché se fosse così allora bisognerebbe mettere i liquidi in confezioni di bambù o simili. Invece lo stesso dispenser è in plastica, quindi non è che sia proprio tutta questa filosofia “plastic free”.
Da imprenditore, quale sarà la situazione degli albergatori e ristoratori nei prossimi mesi?
Non so se ci sarà un altro lockdown, questo purtroppo non posso prevederlo. Una cosa è certa: il comparto è in grande difficoltà, lo sappiamo tutti. Gli albergatori, come i ristoratori, sono uomini e donne che lavorano sempre, si alzano alle 4 del mattino, ci mettono sempre la faccia sempre e hanno dedicato tutta la vita al mestiere tra mille sforzi.
Qual è la soluzione per uscire da questo momento di crisi?
Il grande problema oggi è che c’è bisogno di aiuti da parte dello Stato, non tanto per il discorso economico, quanto nella burocrazia. Ci sono mille carte da compilare per chiedere una cosa, leggi su leggi. Secondo me deve essere tutto cancellato via, gli albergatori vanno ascoltati, ma non li ascolta nessuno! Invece il Governo dovrebbe farlo perché è una fascia dell’economia italiana molto importante, quindi credo sia necessario snellire la burocrazia. È un piccolo passo e sono convinto che le cose si metteranno a posto subito e da sole.
Nel concreto quali sarebbero le sue proposte al Governo?
Partiamo dalle assunzioni. Si deve dare ad albergatori e ristoratori la possibilità di gestire il personale in un certo modo. Se non ci sono entrate, i clienti non arrivano, è impensabile sostenere 100 dipendenti come se si fosse a pieno regime pre lockdown. Quindi lo Stato dovrebbe aiutare, dando la possibilità di gestire le difficoltà in un certo modo. Poi c’è da lavorare molto anche sul discorso delle tassazioni sui locali. Infine anche per le cose più piccole ci sono troppe complicazioni. Faccio solo un esempio: per richiedere il dispenser con il gel igienizzante, da posizionare all’ingresso del locale come da normativa, bisogna compilare troppi moduli. L’hotellerie e la ristorazione sono parti fondamentali del Pil del nostro Paese ed è importante ascoltare chi ci lavora. Punto.
Siamo ad un punto di non ritorno?
Tutto parte dal turismo: se il turista non si sente tutelato e al sicuro non verrà in Italia. Questo è e sarà un grande problema per tutti.
Sei sul set della nuova edizione di “MasterChef Italia” con Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli, cosa puoi anticiparci?
È la decima edizione quindi possono succedere tantissime belle cose, in nome dello spettacolo. È un programma che, nonostante tutte le difficoltà legate alla pandemia, verrà fuori benissimo. I concorrenti sono molto bravi, è gente non preparata ma di più! Alziamo l’asticella e come giudici è sempre più difficile mettere i concorrenti con le spalle al muro. Abbiamo fatto un grande lavoro quest’anno, stiamo girando le prime puntate proprio adesso e a dicembre ne vedrete delle belle. Noi ce la stiamo mettendo tutta, chi vivrà, vedrà.
Come state gestendo le riprese con le misure di sicurezza anti Covid-19?
Molto bene e senza intoppi. Ogni settimana tutti noi – dai giudici agli operatori, passando per i concorrenti – ci sottoponiamo a controlli serrati ed esami accurati. Un bell’impegno da parte di tutta la produzione e di tutti noi.