Il preside smentisce le voci di favoritismi: “Tutto ciò che abbiamo a scuola è grazie all’intervento delle amministrazioni comunali, alle donazioni di privati, ai fondi della scuola. Il 14 vogliamo restituire al mondo e all’Italia un’immagine nuova della nostra realtà, non più tute bianche e tamponi”
Il 14 settembre a Vo’ Euganeo, in Veneto, arriverà ad inaugurare l’anno scolastico il capo dello Stato: una giornata memorabile per la comunità, tra i primi focolai del virus a febbraio, e soprattutto per il dirigente scolastico Alfonso d’Ambrosio che è al lavoro da mesi per preparare il rientro a scuola e la visita del presidente. Eppure, nonostante l’arrivo di Sergio Mattarella, i banchi e le sedie promesse dal Commissario straordinario Domenico Arcuri ancora non si vedono.
Il dirigente non è tipo da fare polemica, è abituato a trovare soluzioni ma quando gli si chiede del materiale che dovrebbe arrivare non nasconde la verità: “Non abbiamo ancora visto nulla e non abbiamo avuto alcuna comunicazione in merito alla consegna. Abbiamo chiesto, tra banchi e sedie, 120 pezzi. Le mascherine sono arrivate da poco: sono circa 10mila, basteranno per l’evento e per il mese di settembre”. Con le sue parole il preside smentisce le polemiche secondo cui l’arrivo di Mattarella avrebbe accelerato i tempi di consegna di banchi e sedute.
Intanto a Vo’ fervono i preparativi. In queste ore la Rai ha iniziato a costruire un palco di 600 metri quadrati dove il capo dello Stato prenderà la parola dopo aver visitato la scuola. La diretta su Rai Uno e su Rai News sarà dalle 16,30 alle 18,30. Mattarella dovrebbe arrivare in paese attorno alle 17: come e dove arriverà è top secret. Per ora il cerimoniale del Quirinale ha chiesto al Comune di attrezzare tre siti per l’atterraggio dell’elicottero.
In realtà i bambini della scuola dell’infanzia inizieranno ad entrare in aula il 7 settembre e quelli della primaria e della secondaria il 9: il tutto per recuperare i giorni di mancata lezione per la visita del presidente. “Chi pensa – spiega il dirigente scolastico – che abbiamo avuto agevolazioni si sbaglia. Tutto ciò che abbiamo a scuola è grazie all’intervento delle amministrazioni comunali, alle donazioni di privati, ai fondi della scuola. Grazie ad un’azienda del territorio abbiamo avuto mille mascherine; con il contributo di un’altra ditta abbiamo realizzato i calendari. Il 14 vogliamo restituire al mondo e all’Italia un’immagine nuova della nostra realtà, non più tute bianche e tamponi”.
D’Ambrosio, i suoi insegnanti e gli allievi sono pronti ad accogliere Mattarella: “Quando il presidente visiterà la scuola gli mostreremo attraverso dei laboratori ciò che facciamo ogni giorno. Siamo una delle poche scuole in Italia dove oltre alla sperimentazione “Senza zaino” mette in campo anche la ‘Dada’ (Didattiche per Ambienti di Apprendimento, ndr). Dobbiamo fornire soluzioni nuove”.
Nelle prossime settimane anche la scuola di Vo’ dovrà fare i conti con i problemi di tutti gli altri istituti: “Per far fronte alle regole imposte dall’emergenza coronavirus – dice il preside – abbiamo bisogno di più collaboratori scolastici ma non abbiamo ancora certezze in merito”.