Subito dopo il post gara nella riunione di redazione di F1Sport.it abbiamo voluto titolare il nostro consueto approfondimento di analisi sulla Ferrari, con il collega Francesco Svelto: Ferrari ha “sfondato” il fondo.
Sì, perché “toccato il fondo” sembrava poco, quasi troppo delicato, rispetto alle sensazioni di dolore e sofferenza sopportate dai tifosi della Rossa nel vedere una SF1000 così vergognosamente lenta.
Sorpassata da tutti, anche dall’Alfa Romeo di Kimi Raikkonen, dall’Alpha Tauri, battagliare per le retrovie con le Haas. Una qualifica da settima fila e zero punti in gara. Un’umiliazione tremenda. Ed ora si va a Monza e poi Mugello e con quali aspettative? Chi ci ha traghettato in questo situazione?
Magari si dovrebbe guardare a chi sceglie gli uomini, a chi decide le metodologie di lavoro o l’organizzazione. Chi forse l’anno scorso ha voluto “provarci” spingendosi nel campo motoristico oltre quel limite, non del tutto chiaro, per poi farsi bacchettare dalla Federazione e sprofondare nei bassi fondi della classifica? Ma il Team Principal ne ha di responsabilità o è sempre esente?
Certo, responsabilità ne hanno anche i vertici dell’azienda come il Presidente e l’Amministratore Delegato nel non prendere forse decisioni che quanto mai ora sarebbero opportune.
Vogliamo far progettare la vettura 2022 (quella della rivoluzione tecnica) a chi non ha saputo sviluppare il progetto quasi vincente del 2018? Perché nel 2019 lo sviluppo è stato il “motorone” poi scomparso. In questo 2020 lo sviluppo è stato negativo con la Ferrari unico team a girare con tempi più alti rispetto all’anno prima…
Vi lascio con una domanda: cosa altro deve succedere o si deve sopportare prima di vedere qualche testa rotolare?