Per il quarto mese consecutivi i prezzi scendono in media rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. Anche ad agosto, la stima “flash” dell’Istat mostra il segno meno: – 0,5% i prezzi al consumo rispetto allo stesso mese del 2019. In luglio la diminuzione, su base annua, era stata dello 0,4%. Rispetto allo scorso luglio i prezzi salgono invece dello 0,3%. “Ad agosto si registra la consueta accelerazione mese su mese dei prezzi al consumo dovuta a fattori stagionali legati alle vacanze estive. Ciò nonostante per alcuni comparti la crescita mensile è inferiore a quella dello scorso anno determinando un ulteriore aumento della flessione su base annua”, scrive l’Istat nella nota di commento ai dati.

Determinanti, come nei mesi precedenti, i prezzi dei beni energetici, dalla benzina alle bollette, trascinati al ribasso dal calo delle quotazioni del petrolio. Di conseguenza diminuiscono i costi dei trasporti ( -3,9%) che, a cascata, si ripercuotono su molti dei prodotti che finiscono sugli scaffali dei negozi.
L’”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici freno entrambe, rispettivamente da +0,4% a +0,3% e da +0,6% a +0,4%. Frena anche il costo del cosiddetto “carrello della spesa”, sotto categoria messa a punto dall’Istat che include i beni alimentari, quelli per la cura della casa e della persona. Qui i prezzi aumentano dell’1,1% (a luglio + 1,2%). Da ricordare che una stagione dei saldi sfasata rispetto alle scadenze abituali tende in parte a falsare le rilevazioni rispetto agli scorsi anni che spiegano il calo dei prezzi di calzature e abbigliamento.

Dopo il dato di agosto, l’inflazione acquisita per il 2020 è pari a zero. Questo il risultato che si registrerebbe a fine anno in assenza di variazioni nei prossimi mesi.

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