La nota pubblicata dal Comitato tecnico scientifico al termine della riunione di oggi sulla riapertura delle scuole in sicurezza: la protezione non serve se viene rispettata la distanza di un metro, ma è possibile "una modifica delle raccomandazioni proposte" in base all'andamento epidemiologico
Niente mascherina a scuola se viene rispettata la distanza di un metro. Ma, in base ai “trend epidemiologici locali“, quindi all’andamento del contagio nelle diverse aree, le Asl potranno “prevedere l’obbligo della mascherina anche in situazioni statiche”, cioè anche quando si è seduti al banco. Lo specifica il Comitato tecnico scientifico nella nota pubblicata al termine della riunione di oggi sulla riapertura delle scuole in sicurezza. Un incontro in cui è stato ribadito che non sarà necessario indossare la protezione per naso e bocca quando si è seduti al proprio posto in classe. Allo stesso tempo però è stato sottolineato che le regole possono cambiare, anche perché “l’apertura delle scuole è una esigenza primaria del Paese, ma lo è altrettanto la sicurezza e la continuità delle attività”.
Il Cts nella nota spiega che “il dato epidemiologico, le conoscenze scientifiche e le implicazioni organizzative riscontrate, potranno determinare una modifica delle raccomandazioni proposte, anche in relazione ai differenti trend epidemiologici locali, dall’autorità sanitaria che potrà prevedere l’obbligo della mascherina anche in situazioni statiche con il rispetto del distanziamento per un determinato periodo, all’interno di una strategia di scalabilità delle misure di prevenzione e controllo bilanciate con le esigenze della continuità ed efficacia dei percorsi formativi”.
Al momento però nella scuola primaria, si legge sempre nella nota, “per favorire l’apprendimento e lo sviluppo relazionale, la mascherina può essere rimossa in condizione di staticità con il rispetto della distanza di almeno un metro e l’assenza di situazioni che prevedano la possibilità di aerosolizzazione (ad esempio il canto)”. Il Comitato tecnico scientifico prosegue spiegando che “nella scuola secondaria, anche considerando una trasmissibilità analoga a quella degli adulti, la mascherina può essere rimossa in condizione di staticità con il rispetto della distanza di almeno un metro, l’assenza di situazioni che prevedano la possibilità di aerosolizzazione (es. canto) e in situazione epidemiologica di bassa circolazione virale come definita dalla autorità sanitaria”.
A partire da maggio il Cts ha elaborato “diversi documenti con elementi tecnici di valutazione, sottoposti al decisore politico, circa la possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da Sars-Cov-2, con l’obiettivo di garantire la salute e la sicurezza per la riapertura delle scuole per il nuovo anno scolastico”. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, in un recente documento del 21 agosto, ricorda il Cts, fornisce indicazioni rispetto all’uso delle mascherine in ambito scolastico differenziandole per fasce di età. Fra 6 e 11 anni: uso condizionato alla situazione epidemiologica locale, prestando comunque attenzione al contesto socio-culturale e a fattori come la compliance del bambino nell’utilizzo della mascherina e il suo impatto sulle capacità di apprendimento. Dai 12 anni in poi: utilizzare le stesse previsioni di uso degli adulti.