Dopo mesi di “fermo” a causa del Covid-19, tre tra le più importanti agenzie live italiane (Friends And Partners, Live Nation e Vivo Concerti) hanno deciso di rimboccarsi le maniche e mandare un segnale forte di ripresa. Il settore musicale è in profonda crisi (meno 90% di fatturato rispetto allo scorso anno) ed è stato il primo a fermarsi, impossibile pensare ad eventi senza che ci siano assembramenti. Così con concerti posticipati al 2021 o annullati, diversi lavoratori dello spettacolo sono rimasti a casa, hanno gridato aiuto al governo che ha provato a tendere loro la mano tra bonus Iva e altre iniziative. I concerti sono stati rimandati al 2021 e chissà se la situazione della pandemia a livello globale consentirà una ripresa. Nel frattempo Friends And Partners, Live Nation e Vivo Concerti hanno deciso – tutte insieme per la prima volta in Italia – che per una settimana dal 2 al 6 settembre a Verona si può ancora offrire uno spettacolo dal vivo, sempre rispettando le misure di sicurezza anti Covid-19.
Il 2 e il 5 settembre si accenderanno i riflettori sui Seat Music Awards 2020, due eventi condotti da Carlo Conti e Vanessa Incontrada. Non sarà il solito show in cui verranno premiati gli artisti che hanno ottenuto le certificazioni, ma gli artisti stessi si mobiliteranno per la raccolta a favore dei lavoratori fragili dello spettacolo con il Fondo “COVID 19 – Sosteniamo La Musica” di Music Innovation Hub. La sigla sarà affidata a Francesco de Gregori che con Antonello Venditti interpreteranno “Canzone” di Lucio Dalla, mentre il 2 Fiorella Mannoia presenterà in anteprima il nuovo singolo “Chissà da dove arriva una canzone”, scritto per lei da Ultimo. Domenica 6 settembre dalle 16 su Rai Uno, Nek debutta come conduttore per presentare la terza puntata “Seat Music Awards – Viaggio Nella Musica”. Il 3 settembre allo Stadio Bentegodi di Verona Carlo Conti in prima serata su Rai Uno presenta “La partita del cuore”, dove si sfideranno 4 squadre capitanate da Alessandra Amoroso, Raoul Bova, Gianni Morandi e Salmo con Eros Ramazzotti, Paolo Bonolis, Massimo Giletti e i due presidenti/giocatori Pio e Amedeo. A chiudere la settimana della musica c’è l’evento “Heroes”, il primo concerto nato e pensato per lo streaming, in programma domenica 6 settembre a partire dalle ore 19, sempre all’Arena di Verona, che vedrà sul palco oltre 40 artisti per 5 ore di grande musica live.
Un impegno importante per tutte le forze in campo che vedranno impegnati sia gli artisti che i lavoratori dello spettacolo, compresi i dipendenti delle tre agenzie live. Come ha annunciato Ferdinando Salzano, a capo del gruppo Friends And Partners, “arriveranno 126 artisti a Verona (78 per i Music Awards, 35 per Heroes e 13 per La partita del cuore). Tra Music Awards e Heroes in questa settimana sono impiegati 263 musicisti, 297 persone dello staff e i collaboratori (trucco e parrucco, manager, uffici stampa, stylist, assistenti, driver), 160 tecnici specializzati, 315 addetti alla sicurezza, 322 servizi locali dai facchini al personale organizzativo locale, 58 tecnici specializzati per lo streaming per un totale di 1415 lavoratori impiegati per 12 ore di intrattenimento su Rai Uno, 5 ore per lo streaming di “Heroes” e 10 ore di copertura radio (tra Radio Italia e Rai Radio 2) tra dirette e collegamenti”. Numeri importanti che si sommano anche alla presenza in Arena di 3.800 persone, “ma si arriverà anche a 4mila”, che potranno assistere ai Music Awards.
“Questa è una settimana simbolica che non solo ci mette nelle condizioni di accendere la musica – afferma Salzano -, ma di uscire un po’ dalla condizione ‘casalinga’ a cui siamo stati costretti in questi mesi. Abbiamo bisogno di trasferire la nostra forza e la tenacia per mettere in campo produzioni che celebrino i grandi eventi. Abbiamo riprogrammato tutti gli spettacoli dal vivo al 2021 con la speranza che si possa rientrare nella normalità prima possibile. Non credo che si poteva fare di più di quello che abbiamo fatto. Ci siamo mossi stando molto attenti e lanciando anche iniziative come i concerti di Elisa, a sostegno dei lavoratori dello spettacolo, in luoghi con capienza massima di mille persone all’aperto”. Le regole del governo in questo senso sono state ferree e per i piccoli show le agenzie live hanno rispettato tutti i protocolli (“non abbiamo avuto nessun focolaio e nessun contagiato”). Il discorso si sposta alla discoteche e a tutte le polemiche che ne sono scaturite a causa della gestione un po’ troppo permissiva: “Credo sia stato avventato e una mancanza di responsabilità forte riaprire le discoteche. Questa situazione ci ha fatto balzare indietro di cento passi, dopo un lavoro faticoso che anche noi abbiamo fatto con il governo per riaprire gli spazi al pubblico”.
“Questi sono eventi che esprimono esattamente il quantitativo di persone che la musica riesce a mobilitare. – interviene Roberto De Luca di Live Nation Italia – In questo momento è fondamentale aiutare e aiutarsi. Si sono spente le luci dei concerti, siamo stati i primi a fermarci e saremo gli ultimi a ripartire. La chiusura rappresenta per noi una grande sofferenza, ma è una sofferenza importante per tutta la filiera della musica dal vivo soprattutto per quei lavoratori che impropriamente sono stati chiamati invisibili. Questi professionisti sono visibili perché li vediamo tutti i giorni, sono persone che permettono a tutti gli artisti di potersi esibire. Le nostre società stanno soffrendo in modo molto pesante e abbiamo subito, in questi mesi di fermo, perdite che superano il 90% rispetto allo scorso anno. È un momento grave per noi e per tutti gli altri operatori del comparto. È grave per il territorio italiano perché la musica, anche se è stata chiamata impropriamente ‘musica leggera’, è in realtà pesante perché incide sul territorio – senza gravare sui conti dello Stato – e crea indotto per centinaia e migliaia di euro, ogni anno. Abbiamo costruito una sorta di sistema musica che prima non c’era, una grande collaborazione tra le tre società, tra le più importanti nel panorama della musica del vivo. Abbiamo abbandonato le velleità di creare il proprio orto e ci siamo messi insieme per creare tutte queste iniziative per lanciare un messaggio importante. È difficile pensare a una ripartenza dove tutti possano essere seduti in un palazzetto dello sport e credo che non sarebbe stato possibile pensarlo se per non piccolissimi eventi, Non penso ad una ripresa prima dei primi mesi del 2021, dobbiamo aspettare che questa pandemia si allontani”.
“La cosa più bella che è successa in questi mesi – conclude Clemente Zard di Vivo Concerti – è la cooperazione di tre aziende che normalmente non lavorano insieme. Una collaborazione totale verso la stessa meta e questa è una notizia molto importante. Ho avuto la fortuna di organizzare qualche concerto, seppur piccolo, rispettando sempre le norme anti Covid-19 e mi sono reso di una cosa di quanto il pubblico abbia bisogno della musica dal vivo perché curativa e fa bene al cuore e all’anima”.
Allo stato attuale dei fatti sembra proprio che “Heroes” possa fare da apripista ad altri concerti, eventi live di grandi dimensioni, che si possono sviluppare fino a quando non sarà possibile usufruire della musica dal vivo. “È solo un primo grande avvenimento in streaming e credo proprio che questa possa essere la strada per la nostra esistenza futura. Un evento che non è mai avvenuto nel nostro mercato e che creerà un precedente importante”, conclude Salzano.