Manca solo l'ufficialità per il passaggio del centrocampista del Brescia in rossonero: si tratterebbe dell'ultimo sgarbo 'estivo' tra le due squadre di Milano, che negli anni hanno lottato anche in sede di calciomercato per obiettivi troppo spesso identici
Sorpassi, controsorpassi, blitz, rilanci e colpi di scena. È il derby di mercato tra Milan e Inter. L’ultimo soggetto conteso è Sandro Tonali. Il classe 2000 del Brescia sembrava essere destinato all’Inter, dopo un accordo di massima raggiunto in primavera. Tra Covid-19, un’Europa League da giocare e uno strappo con Conte da ricucire, i nerazzurri hanno messo il colpo in stand-bye, dando tempo al Milan di recuperare. Dieci milioni di prestito oneroso, quindici per il diritto di riscatto, dieci di bonus facilmente raggiungibili e una percentuale del 15% sulla futura rivendita. È questa l’offerta con cui Maldini e Massara hanno, di fatto, superato la concorrenza nerazzurra. Ad oggi Sandro Tonali è virtualmente un giocatore del Milan e rappresenta l’ultimo capitolo di una sfida di calciomercato che ha avuto grandi nomi in passato.
2002, Alessandro Nesta e Fabio Cannavaro
Estate 2002. L’Inter vuole il grande colpo per lenire le ferite del 5 maggio. Dopo gli acquisti di Seedorf (scambio con Coco proprio con i nerazzurri) e Rivaldo, il Milan vuole migliorare una difesa per tornare protagonista in Champions League. Le due milanesi si sfidano per i due centrali della nazionale, Fabio Cannavaro e Alessandro Nesta, in uscita rispettivamente da Parma e Lazio. All’inizio dell’estate pare che Cannavaro sia destinato al rossonero e Nesta al nerazzurro. La chiusura delle trattative è più volte vicina ma non arriva mai. Alla fine accade l’esatto opposto. Moratti vira improvvisamente su Cannavaro e lo strappa al Milan per circa 23 milioni di euro. Galliani, a meno di 48 ore dal termine del calciomercato, trova l’accordo con Cragnotti e porta Nesta a Milanello per 31 milioni di euro. È l’acquisto più caro del calciomercato italiano di quella estate. Cannavaro non avrà una grande fortuna all’Inter. Se ne andrà dopo due anni deludenti e privi di soddisfazioni. Nesta invece sarà il tassello che mancava al Milan per aprire il terzo ciclo vincente dell’era Berlusconi, quello targato Carlo Ancelotti.
2006, Zlatan Ibrahimovic
È l’estate di Calciopoli. La Juventus è stata appena retrocessa d’ufficio in Serie B e sta smobilitando. Tanti grandi nomi vogliono abbandonare Torino. Tra questi c’è Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese è ambito dalle due milanesi. Il Milan (uscito anch’egli rimaneggiato da Calciopoli) è costretto a giocare i preliminari di Champions League e non può affondare il colpo. Diversa è la situazione dell’Inter, già certa della fase a girone della massima competizione europea. Una differenza che avrà un certo peso. La Juventus ha in programma incontri con entrambi i club, ma quello con i rossoneri non ci sarà mai. L’Inter offre 24,8 milioni di euro e chiude la trattativa in una notte. Ibrahimovic rimarrà all’Inter per tre stagioni, vincendo tre scudetti. Il Milan dovrà attendere quattro anni prima di vedere lo svedese vestire di rossonero. Maglia che indossa ancora oggi.
2007, David Suazo
È passato appena un anno dal duello per Ibrahimovic. Milan e Inter si affrontano nuovamente sul mercato per un attaccante. Questa volta l’oggetto del contendere è David Suazo del Cagliari. Tra i nerazzurri e l’attaccante c’è già l’accordo. Ma esiste anche una clausola rescissoria da 14 milioni che l’Inter non intende pagare. Galliani invece si. Si accorda con Cellino (all’epoca presidente dei rossoblù) e annuncia l’acquisto dell’honduregno. La volontà di quest’ultimo però è di andare all’Inter. Galliani così cede e Cellino asseconda l’attaccante. Suazo si veste di nerazzurro per una cifra di poco inferiore ai 14 milioni di euro e l’aggiunta della comproprietà di un giovane Robert Acquafresca.
2014, Giacomo Bonaventura
Mancano poche ore alla fine del calciomercato. A Bergamo Bonaventura sale in macchina per raggiungere Milano. Direzione, la sede dell’Inter. Il suo approdo in nerazzurro pare essere scontato. Nello stesso momento il Milan ha chiuso lo scambio Biabiany–Zaccardo con i cugini. Le visite mediche, però, non vengono superate dal francese e così Galliani si inserisce improvvisamente nella corsa per Bonaventura. Alle 21 (chiusura del mercato alle ore 23) il presidente dell’Atalanta Percassi e il centrocampista – con il suo procuratore – sono a Casa Milan. Nel giro di trenta minuti gli accordi vengono raggiunti. Un vero a proprio blitz favorito anche dalla permanenza di Guarin all’Inter. Bonaventura diventa così un nuovo giocatore del Milan per 7 milioni di euro.
2015, Geoffrey Kondogbia
Questa volta la beffa la deve subire il Milan. Il luogo della sfida è Montecarlo. Il Milan ha in pungo il centrocampista Geoffrey Kondogbia dopo un incontro avuto con il vicepresidente del Monaco e i rappresentati del giocatore. L’accordo di massima è stato raggiunto. All’improvviso però si inserisce l’Inter. Fassone e Ausilio presentano un’offerta più alta, sia per il cartellino che per l’ingaggio. La cifra è di 31 milioni. Kondogbia diventa il terzo l’acquisto più caro della storia dell’Inter dopo Vieri e Crespo. Rimarrà in nerazzurri per due anni prima di approdare al Valencia. Due anni pieni di delusione. Di lui si ricordano soltanto i suoi saltelli durante la presentazione ufficiale al coro “chi non salta rossonero è”.
2019, Stefano Sensi
Il Milan si muove con grande anticipo su Stefano Sensi. I primi contatti ci sono già ad aprile. Ma l’arrivo di Antonio Conte sulla panchina dell’Inter cambia le carte in tavola. Il tecnico vuole Sensi e l’Inter si inserisce nella trattativa. Nel giro di pochi giorni il sorpasso interista viene completato con l’accordo tra Marotta e il direttore generale Carnevali. Sensi approda all’Inter in prestito con diritto di riscatto fissato a circa 20 milioni. Il Milan è costretto a consolarsi con l’acquisto di Bennacer dall’Empoli.
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