Il batterio killer che ha ucciso 4 bambini e ne ha infettati altri 96, alcuni dei quali hanno riportato danni cerebrali, dopo essere stati ricoverati dalla Terapia intensiva neonatale dell’ospedale Borgo Trento di Verona si annidava nel rubinetto dell’acqua utilizzata dal personale. È la conclusione a cui giunge la relazione di una delle due commissioni nominate dalla Regione Veneto, e di cui un’anticipazione è stata pubblicata oggi dal Corriere del Veneto.

Si tratta della cosiddetta “commissione esterna”, coordinata da Vincenzo Baldo, ordinario di Igiene e Sanità pubblica all’Università di Padova. “Ho ricevuto la relazione e ho dato disposizione al segretario regionale della Sanità Mantoan – ha detto il governatore Luca Zaia – che tale relazione venga inoltrata alla Procura e resa disponibile per l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona e per i famigliari dei bambini colpiti dal batterio, in modo che possano conoscere gli esiti fin da subito”.

Un’altra relazione, che sarà consegnata alla Procura di Verona, è composta da membri interni all’amministrazione regionale. Ai magistrati, guidata dalla procuratrice Angela Barbaglio, negli scorsi mesi è stato consegnato anche un esposto di Francesca Frezza, madre di una bimba deceduta, in cui si parla di “accanimento terapeutico” di “percorso di cure non condiviso” e di un pericolo sottovalutato.

Secondo le conclusioni della commissione esterna, il Citrobacter Koseri avrebbe colonizzato il rubinetto probabilmente a causa di un mancato o parziale rispetto delle misure d’igiene. Un altro errore potrebbe essere stato di ricorrere all’acqua del rubinetto e non ad acqua sterile. I primi controlli da parte dei vertici dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Verona erano stati avviati a gennaio poi erano stati interrotti a causa dell’emergenza coronavirus.

L’intero reparto di Ostetricia-Punto nascite, Terapia intensiva neonatale e Terapia intensiva pediatrica – è stato riaperto oggi, dopo che il 12 giugno scorso il direttore generale dell’Aou veronese, Francesco Cobello, ne aveva disposto la chiusura, procedendo alla totale sanificazione degli spazi. I quattro bambini sono deceduti tra la fine del 2018 e quest’anno.

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