Gli agenti volevano fermarlo per un controllo mentre era in sella alla sua bici. A quel punto pare che l'uomo abbia dato un pugno in faccia a uno di loro poi si sia dato alla fuga. E che avesse una pistola semiautomatica. Proteste nella notte
Da Portland a Kenosha imperversano le proteste contro la discriminazione razziale e il presidente Donald Trump. E ora anche Los Angeles diventa teatro di scontri tra manifestanti e polizia, avvenuti nelle notte dopo l’omicidio di un altro afroamericano. Il suo nome era Dijon Kizzee e aveva 29 anni: è stato colpito e ucciso dagli agenti della contea di Los Angeles a South Los Angeles. Secondo quanto riferisce la polizia la sparatoria è avvenuta alla fine di un inseguimento e dopo che la vittima avrebbe preso a pugni in faccia uno degli agenti. Nella notte sono scoppiate le proteste e numerosi manifestanti si sono radunati sul luogo della sparatoria con momenti di tensione. Secondo la ricostruzione della polizia i due agenti coinvolti avrebbero visto la vittima in sella alla sua bicicletta e avrebbero deciso di fermarlo per un controllo. A quel punto l’uomo avrebbe abbandonato la bici dandosi alla fuga.
Quando gli agenti lo hanno raggiunto l’uomo avrebbe opposto resistenza e avrebbe sferrato un pugno contro uno dei poliziotti. Poi avrebbe lasciato cadere alcuni indumenti a terra. A quel punto gli agenti hanno aperto il fuoco. “Gli agenti hanno notato che tra suoi vestiti che stava trasportando e che ha lasciato cadere c’era una pistola semiautomatica nera – è stato spiegato -. A quel punto si è verificata la sparatoria”. L’uomo è stato colpito più volte ed è morto sul colpo.