Si dovrà attendere martedì 8 settembre per parlarne, ma il sesto documentario del regista già premiato a Venezia e Berlino sembra uno di quei lavori così ispirati, compatti, illuminati, che ci sarà poco da fare per gli altri concorrenti al gradino più alto del podio della prima mostra internazionale di cinema post-Covid
La vita, durante la guerra in Siria, secondo Gianfranco Rosi. L’effetto traumatico, devastante, silenzioso della brutalità e della violenza sulla popolazione civile di un paese in fiamme da anni è al centro di Notturno, uno dei quattro film italiani in Concorso a Venezia 77, di cui vi proponiamo una clip in esclusiva. Dopo aver vinto in rapida sequenza un Leone d’oro a Venezia con Sacro GRA nel 2013 e poi nel 2016 l’Orso d’Oro a Berlino per Fuocoammare, il regista italiano documenta un fronte caldo e insanguinato da guerre e terrorismo.
Tre anni di gestazione e riprese, set tra Siria, Iraq, Kurdistan e Libano, Notturno si candida seriamente a vincere il Leone d’Oro. Si dovrà attendere martedì 8 settembre per parlarne, ma il sesto documentario di Rosi sembra uno di quei lavori così ispirati, compatti, illuminati, che ci sarà poco da fare per gli altri concorrenti al gradino più alto del podio della prima mostra internazionale di cinema post-Covid. La macchina da presa di Rosi viaggia principalmente in esterno notte, poi in interni rabbuiati dell’anima e dello spirito, tra i civili siriani e i militari curdi, tra la cacciata dell’Iisa da Raqqa all’offensiva turca contro i curdi nel Rojava amalgamando un ritratto impossibile, nascosto, doloroso della contemporanea perdita di “patria” in Siria. Notturno farà anche politicamente discutere. Insomma, Rosi nella sua miglior forma (che per noi è quella di El Sicario e Below Sea Level). Notturno sarà poi nelle sale italiane dal 9 settembre.