L’avvio delle lezioni era stato fissato per il 10 settembre, ma il sindaco ha deciso che le scuole non riapriranno fino al 21 settembre. A New York, la città degli Stati Uniti più colpita dalla pandemia di Covid-19 con 239mila casi e oltre 23mila morti, Bill de Blasio ha stabilito la proroga dopo una lunga trattativa con il sindacato degli insegnanti, accogliendo la loro richiesta di rinviare la riapertura delle scuole. “Abbiamo bisogno di più tempo”, hanno detto i rappresentanti sindacali, la cui priorità assoluta era quello di ottenere l’obbligo di test continui a insegnanti e studenti.
L’amministrazione de Blasio ha promesso dunque l’installazione di tende per effettuarli test davanti a diversi istituti scolastici. Cruciale infatti per la United Federation of Teachers – che rappresenta docenti e presidi – la ripresa dell’anno scolastico nel rispetto di rigorose misure di sicurezza per gli oltre 1,1 milioni di studenti delle scuole pubbliche della città che, per il sindaco, è fondamentale tornino a seguire le lezioni in presenza, dopo averle interrotte bruscamente lo scorso marzo a causa della pandemia. Il sindaco ha stabilito che l’anno scolastico partirà in forma ibrida: la maggior parte degli alunni andrà fisicamente a scuola due o tre giorni a settimana nel rispetto del distanziamento sociale nelle classi, mentre il resto tornerà alla lezioni online. Una modalità con cui già Chicago, Los Angeles, Miami e Houston hanno già deciso di ripartire. Ma negli Usa ogni distretto o Stato procede in ordine sparso e con regole sue: in Virginia, ad esempio, hanno studiato corridoi a senso unico di marcia, a Nashville hanno riaperto le scuole ma con insegnanti e studenti da remoto, mentre alcuni istituti hanno già dovuto richiudere.
Il piano studiato da de Blasio, scrive il New York Times, prevede che studenti e personale scolastico indossino le mascherine, che ci siano ingressi scaglionati e persone distanziate. Ogni struttura avrà un infermiere a disposizione, sono stati controllati i sistemi di ventilazione delle aule e, dove possibile, sarà possibile fare lezione anche in parchi e strade con l’accordo dei presidi. La richiesta numero uno degli insegnanti riguardava la possibilità di sottoporsi a tampone, che sarà eseguito – anche se nella modalità meno invasiva- anche sugli allievi se i genitori daranno il consenso. Nel caso in cui de Blasio non avesse prorogato la riapertura delle scuole, il sindacato era pronto a scioperare, nonostante nello Stato sia vietato astenersi dal lavoro agli insegnanti.