Quindici casi di positività accertati in pochi giorni, un vero e proprio focolaio. Così il sindaco di Orgosolo ha deciso di chiudere gli uffici comunali per tre giorni e imposto l’uso della mascherina anche all’aperto. Le misure, prese in via precauzionale, sono valide da oggi nel paese barbaricino che rappresenta il cluster più preoccupante del Nuorese. Il sindaco Dionigi Deledda ha comunicato in una nota che visti “i recenti sviluppi” dell’emergenza coronavirus, “nelle giornate dell’1, 2 e 3 settembre gli uffici comunali saranno chiusi al pubblico”.

In caso di “necessità e urgenza”, spiega il primo cittadino, gli utenti “sono pregati di utilizzare i contatti pubblicati sul sito ufficiale del Comune”. La stretta dell’amministrazione comunale arriva dopo una prima ordinanza, firmata il 31 agosto, che rende obbligatoria la mascherina 24 ore al giorno anche all’aperto fino al 16 settembre. Stessa decisione è stata presa dai sindaci di Sassari, Macomer e Silanus.

La decisione per Orgosolo è arrivata dopo un confronto avvenuto tra Deledda, Ats e Prefettura di Nuoro. Lunedì la Sardegna ha fatto registrare 79 casi di coronavirus, risultando la quinta regione italiana per contagi dopo Campania (+184), Lombardia (+135), Lazio (+148) ed Emilia-Romagna (+117). Tra i contagi sardi anche quello di un barman 20enne di Orgosolo in servizio in un hotel di lusso a Porto Rotondo, dove tutto lo staff di 130 persone è quindi stato sottoposto a tampone. I risultati sono attesi in giornata.

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