L’America che tra due mesi andrà al voto è un paese polarizzato, diviso da mesi tra proteste e violenze scoppiate dopo l’uccisione di George Floyd e il ferimento di Jacob Blake, entrambi afroamericani colpiti dalla polizia. Ed è proprio nella città dove il 23 agosto gli agenti hanno sparato a Blake – rimasto paralizzato dalla vita in giù – che oggi Donald Trump arriverà per incontrare la polizia: è Kenosha, città di centomila abitanti in Wisconsin, uno degli swing states (stati in bilico) più contesi di questa tornata elettorale, che nel 2016 Trump aveva strappato alla rivale dem Hillary Clinton. Qui, martedì scorso, il 17enne Kykle Rittenhouse, sostenitore del presidente, armato di un fucile semiautomatico ha ucciso due persone durante gli scontri con i manifestanti antirazzisti. Ma Trump in conferenza stampa si è rifiutato di condannarlo: “Ci sono delle indagini – ha detto – ma quando ha tentato di fuggire lo hanno attaccato in maniera molto violenta: probabilmente sarebbe stato ucciso”. Ma a chiedere al presidente di non andare a Kenosha è il governatore del Wisconsin, il democratico Tony Evers: “Temo che la sua presenza non farà che ritardare il nostro lavoro per superare le divisioni e andare avanti insieme”, ha scritto in una lettera alla Casa Bianca. A Kenosha, tuttavia, Trump troverà anche dei sostenitori, in una contea in cui nel 2016 vinse per poco più di 250 voti.
La situazione, estremamente tesa, ha spinto Biden – praticamente scomparso dopo la Convention democratica – ad anticipare il suo ritorno agli eventi in presenza dopo il lungo stop per il coronavirus. È iniziato così il suo tour elettorale da Pittsburgh, Pennsylvania, stato in cui è nato (Scranton) e che come il Wisconsin è cruciale per la vittoria di novembre. “Trump non può fermare la violenza perché per anni l’ha fomentata. La svolta violenta di alcune delle recenti proteste è un problema dell’amministrazione Trump“, tuona Biden da Pittsburgh, inaugurando un’offensiva dai toni decisamente più aggressivi, in cui accusa il rivale di alimentare le proteste e i disordini. “Qualcuno crede che ci sarà meno violenza in America se Donald Trump verrà rieletto?”, “affrontiamo molte crisi, crisi che, sotto Trump, continuano a moltiplicarsi”, rincara la dose l’ex vice di Barack Obama. E ricorda: “Continua a dirci che se fosse il presidente sareste al sicuro. Beh, lui è il presidente, che lo sappia o meno”.
A nove settimane dalle presidenziali Usa del 3 novembre il terreno di scontro politico è chiaro: sono le proteste contro l’ingiustizia razziale che hanno caratterizzato gli ultimi mesi negli Usa. Trump e i repubblicani, invocando come un mantra il ‘law and order’, cioè ‘legge e ordine’, intendono porre l’accento sulle violenze puntando il dito contro amministratori democratici, nonostante le manifestazioni siano state in gran parte pacifiche. Questo sarebbe un assaggio degli Usa sotto Biden in caso di vittoria Dem, è il messaggio che vuole fare passare il tycoon. Un modo per rivolgere a proprio favore il riemergere delle tensioni razziali dopo l’omicidio di George Floyd. Portland ha quasi raggiunto le 100 sere consecutive di proteste del movimento ‘Black Lives Matter’. Il sindaco, il democratico Ted Wheeler, ha attaccato Trump in diretta tv: “Si sta chiedendo seriamente, signor presidente, perché questa è la prima volta da decenni che l’America vede questo livello di violenza? È lei che ha creato l’odio e la divisione”. La replica del tycoon è giunta quasi in tempo reale su Twitter, definendo Wheeler un “bizzarro democratico fannullone di sinistra radicale”.
A fare discutere sono stati, fra le altre cose, una raffica di tweet pubblicati da Trump dopo che sabato una persona, identificata come membro di un gruppo di destra, è stata uccisa a Portland negli scontri fra manifestanti di ‘Black Lives Matter’ e suoi sostenitori, che si opponevano al movimento. L’inquilino della Casa Bianca si è schierato apertamente, definendo “grandi patrioti” i partecipanti alla carovana e twittando il nome della vittima accompagnata da ‘Rest in peace’. E poco dopo la Casa Bianca ha annunciato la visita di Trump a Kenosha, per incontrare le forze dell’ordine.