Un nuovo focolaio di coronavirus è stato individuato a Trento, all’interno di un’azienda di lavorazione della carne. Tra i dipendenti sono stati riscontrati 24 positivi, tutti sotto i 50 anni e la maggioranza dei quali non presenta sintomi. Alcuni di loro – tre o quattro, secondo quanto riferito dall’Azienda sanitaria trentina – hanno sintomi “lievi e sfumati”. L’Apss, guidata da Pierpaolo Benetollo, ha subito fatto partire l’attività di screening tra conoscenti e parenti dei positivi, effettuando un centinaio di tamponi dei quali si attende l’esito.

Non si tratta dell’unico nuovo focolaio di Covid-19 scoperto nelle ultime ore. Un altro è stato individuato nella Rsa Villa Genusia di Ginosa Marina, nel Tarantino. All’interno della residenza per anziani sono stati scoperti 20 positivi, 12 dei quali sono dipendenti e 8 pazienti. L’attività è stata avviata dopo la scoperta di un primo caso all’interno della struttura. Tutti sarebbero asintomatici o accuserebbero lievi sintomi, alcuni dei quali saranno trasferiti all’Hospice di Mottola.

Nei giorni scorsi una paziente di 80 anni era stato condotta all’ospedale Moscati di Taranto per accertamenti e si era scoperto dal tampone eseguito per prassi che risultava positiva al coronavirus. La donna è attualmente ricoverata al reparto Malattie infettive con lievi sintomi. In seguito, il Dipartimento di prevenzione dell’Asl ionica ha provveduto ad effettuare tamponi agli altri pazienti e ai dipendenti della Rsa, circa 120 persone. L’esito della prima tranche dei test ha fatto emergere i 20 casi positivi, ma si attendono i risultati di un altro centinaio di tamponi.

“Ho appreso dei contagi – sottolinea in una nota il sindaco M5s di Ginosa Vito Parisi – registrati all’interno della struttura Villa Genusia di Marina di Ginosa. Si parla di circa 20 casi, ma un quadro più preciso della situazione lo si avrà solo nelle prossime ore, quando si conosceranno gli esiti dei tamponi eseguiti. Rimango in costante contatto con il Dipartimento di Prevenzione dell’Asl di Taranto e con la Prefettura per ogni aggiornamento e su eventuali azioni da intraprendere”. Parisi raccomanda alla cittadinanza di “seguire tutte le prescrizioni del caso per la propria sicurezza e quella di chi ci sta accanto”.

Riguardo al focolaio nello stabilimento dell’Aia di Vazzola, nel Trevigiano, sono stati rintracciati altri 20 lavoratori positivi, come comunicato dall’azienda sanitaria locale Ulss 2 di Treviso.
Il dato, considerando anche gli 11 casi di positività rilevati nell’indagine di ieri su 219 lavoratori esaminati, porterebbe a poco meno di 200 i dipendenti di Aia fino ad oggi individuati come portatori del virus. I lavoratori di Aia, azienda della trasformazione alimentare, sono 675 appartenenti ad una dozzina di nazionalità.

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