Bologna. Dall'ordinanza di custodia cautelare emerge che la ragazza sarebbe stata adescata durante una partita di basket. Secondo quanto riporta in giudice per le indagini preliminari gli incontri avvenivano "con cadenza settimanale" e anche "di gruppo"
Villa Inferno. Venivano chiamata così la villa di Pianoro (Bologna) all’interno della quale erano spesso organizzati i festini con una minorenne e altre ragazze durante i quali i partecipanti usavano cocaina. È uno dei particolari che emerge dall’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari un ex candidato della Lega. L’indagine è partita a febbraio 2020 quando una donna ha denunciato alla Stazione Carabinieri di Bologna diversi allontanamenti da casa e l’assunzione di sostanze stupefacenti da parte della figlia 17enne. Dopo i primi accertamenti i militari del Nucleo Operativo, coordinati dal pm Stefano Dambruoso, hanno scoperto che la ragazzina era stata “convinta” a compiere atti sessuali con gli stessi e con altri in cambio di denaro e cocaina.
Luca Cavazza, 27 anni, agente immobiliare, è stato candidato non eletto alle regionali in Emilia-Romagna con il Carroccio, in supporto alla corsa di Lucia Borgonzoni. Per lui, conosciuto in città nell’ambiente dei tifosi della Virtus basket, sono stati disposti gli arresti domiciliari. Cavazza è in politica già dal 2016, quando scese in campo per le elezioni comunali in quota Forza Italia e fu al centro delle polemiche per aver visitato la tomba di Mussolini a Predappio. Su Facebook scrisse: “Tutto quello che fu fatto non potrà essere cancellato. A noi!”. Un post poi bollato da lui stesso come una “goliardata”. Dall’ordinanza di custodia cautelare emerge che la ragazza sarebbe stata adescata durante una partita di basket. Agli inquirenti la ragazza ha raccontato di aver fatto sesso in cambio di “300 euro e cocaina“. “A casa sua ho appreso che spesso si svolgono incontri per consumare cocaina e fare sesso tanto da essere conosciuta come Villa Inferno – ha detto la vittima – Così mi aveva detto proprio Luca Cavazza quando mi aveva convinto a seguirlo”. La 17enne, unica minorenne coinvolta nella vicenda, spiega poi che “arrivati a casa di Bacci, io avevo già appreso da Cavazza che ci saremo fatti una fattanza, cioé Bacci ci avrebbe dato della coca. Infatti appena arrivati a casa di Bacci io ho visto che c’erano una decina di persone tra ragazzi e ragazze che stavano pippando“.
Secondo quanto riporta in giudice per le indagini preliminari gli incontri avvenivano “con cadenza settimanale” e anche “di gruppo”. Secondo il giudice Cavazza individuava le ragazze con “modalità quasi professionali”. La Lega con una nota fa sapere che il 27enne non è iscritto al partito. Nell’inchiesta sono coinvolti pure un avvocato e altri professionisti, destinatari di misure più lievi. Per l’imprenditore Davide Bacci, proprietaria della villa tra Pianoro e Rastignano, è scattata la custodia in carcere. La madre che ha denunciato aveva scoperto anche dei video hard nel cellulare della figlia 17enne. Gli inquirenti hanno quindi ricostruito il giro di giovanissime prostitute messo in piedi dagli indagati e ieri sono scattate le prime perquisizioni. L’ipotesi è che da ottobre 2019 fino all’inizio del 2020 almeno due minorenni abbiano partecipato ai festini che si svolgevano nella villa di uno degli indagati.