Nuova battaglia tra i sindacati confederali e la ministra Lucia Azzolina. Questa volta oggetto della contesa sono il numero delle irregolarità che si stanno riscontrando nella compilazione delle nuove graduatorie provinciali per le supplenze (Gps), in corso di pubblicazione da parte degli uffici scolastici. Una situazione che ha portato la Flc Cgil, la Cisl Scuola, la Uil Scuola, lo Snals e la Gilda a inviare all’inquilina di viale Trastevere un atto di messa in mora e diffida firmato da cinque avvocati.

I legali, per conto dei segretari generali, hanno intimato alla ministra “immediati e tempestivi provvedimenti volti ad integrare l’ordinanza ministeriale 60 dello scorso 10 luglio con la previsione di uno strumento di reclamo stragiudiziale che permetta in un tempo congruo la correzione di eventuali errori, prima della pubblicazione delle graduatorie definitive”. Lucia Azzolina ora ha tre giorni per intervenire. Trascorso questo tempo, le organizzazioni sindacali sono pronte a passare all’azione giudiziaria e a segnalare alla Corte dei Conti ogni ipotesi di danno erariale.

“È davvero molto elevato il numero delle irregolarità che si stanno riscontrando nella compilazione delle nuove graduatorie provinciali per le supplenze – spiega la segretaria nazionale della Cisl Scuola, Maddalena Gissi – Il rischio che tutto ciò scateni un contenzioso molto consistente e diffuso, con inevitabili ripercussioni sulle operazioni di nomina dei supplenti, è altissimo. Proprio la necessità di evitare che si determini una situazione del genere, compromettendo il regolare avvio del nuovo anno scolastico, ci ha indotto a chiedere di non utilizzare le Gps per le assunzioni a tempo determinato, attingendo a tal fine dalle attuali graduatorie d’istituto, adottando i provvedimenti necessari a confermarne la vigenza”.

I gravi errori, spiegano, riguardano soprattutto i punteggi. I sindacati hanno registrato docenti con 408 punti di servizi, un numero impensabile.“Ci sono stati – spiega Gissi – errori nella validazione. Potrebbero aver sbagliato ad inserire il punteggio. Chi ha validato le domande da 44 pagine ciascuna, l’ha fatto in soli dieci giorni lavorativi. Probabilmente non le hanno nemmeno viste tutte”.

L’atto di diffida parla di “macroscopici errori nelle valutazioni dei punteggi”. Ma non solo. A qualche docente hanno riconosciuto 15 anni di servizio sul sostegno quando non avevano lavorato neppure un giorno con i disabili. Certi insegnanti si sono ritrovati su una cattedra di francese senza aver mai studiato la disciplina.Tra i problemi sollevati i sindacati rilevano che “la procedura informatizzata non ha consentito di comunicare il possesso dell’idoneità all’insegnamento della lingua inglese per la scuola primaria”.

Altro problema: a seguito della pubblicazione da parte degli Ust delle graduatorie, molti interessati hanno riscontrato evidenti errori o sono stati impossibilitati ad effettuare una corretta dichiarazione dei titoli posseduti. “A causa dei numerosi malfunzionamenti del sistema – cita l’atto di messa in mora – diversi dati inseriti non risultano all’interno del Pdf di ricevuta generato dal sistema stesso, determinando anche l’esclusione del candidato”.

Nel pomeriggio le organizzazioni sindacali hanno inviato un telegramma alla ministra con scritto: “A seguito della avvenuta pubblicazione Gps e del riscontro di evidenti errori nei punteggi, per consentire alle scuole la possibilità di copertura di tutti i posti sin dal primo giorno di scuola, è fondamentale non adottare alcun provvedimento sulla base delle nuove Gps e a considerare tuttora vigenti le attuali graduatorie di istituto, fornendo immediate indicazioni agli uffici scolastici regionali al fine di garantire un regolare avvio dell’anno scolastico”. Un intervento che si è reso necessario secondo Lena Gissi perché “le scuole devono poter disporre da subito del personale, senza essere esposte al pericolo di dover affrontare ricorsi e rifacimenti delle nomine ad attività avviate”.

Immediata la risposta del Ministero: “Tutte le richieste sono state valutate e hanno portato all’esclusione di quasi 40mila domande che presentavano anomalie. La digitalizzazione ha consentito, ad esempio, di individuare più rapidamente la dichiarazione di titoli inesistenti da parte di alcuni aspiranti a garanzia di tutte e tutti coloro che, invece, hanno presentato correttamente la loro domanda”.

Gli uffici di viale Trastevere ammettono qualche problema, ma difendono a spada tratta il lavoro fatto: “Le pubblicazioni di questi giorni riguardano quasi due milioni di posizioni individuali trattate, rispetto alle quali l’Amministrazione scolastica, centrale e territoriale, ha condotto e sta conducendo tutti i necessari controlli anche sulla base di segnalazioni di possibili errori da rettificare, peraltro in numero infinitesimale rispetto alla mole di domande valutate. Parlare di caos appare, dunque, infondato, pretestuoso e fuorviante. Come ad ogni aggiornamento, data la mole di dati trattati, gli errori materiali dei singoli uffici sono prontamente rettificati seguendo la normale prassi amministrativa. Anche quelli segnalati alla stampa sono tutti casi già individuati e in via di risoluzione da ieri notte”.

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