Meno burocrazia per gli interventi di demolizione e ricostruzione nelle città, con paletti a salvaguardia delle cosiddette “zone omogenee A”. Che corrispondono più o meno ai centri storici, ma in città come Roma hanno confini anche più ampi. Vengono così accolte le modifiche avanzate da Liberi e Uguali. Allo stesso tempo, però, basterà la Scia per avviare la realizzazione di opere di edilizia scolastica, sanitaria e sociale, come richiesto dal Pd. E’ il punto di caduta trovato dalla maggioranza su uno dei punti controversi del decreto Semplificazioni, la rigenerazione urbana. E c’è anche l’intesa sull‘ammodernamento dei centri sportivi, in particolare gli stadi, con il via libera all’emendamento del leader di Iv Matteo Renzi.
Le votazioni nelle commissioni Affari costituzionali e Lavori pubblici del Senato sono terminate all’alba, poi il testo è arrivato in aula. Il governo chiederà la fiducia, che verrà votata venerdì: respinta la richiesta delle opposizioni che chiedevano che il voto slittasse a lunedì. I tempi per trasformare il testo in legge sono infatti strettissimi. I termini scadono a metà settembre e il dl deve ancora passare per la Camera dove approderà martedì 8. Ecco i principali ritocchi approvati in commissione.
Appalti veloci fino a fine anno – La disciplina speciale sugli appalti, che mira a sbloccare le opere, resterà in piedi per tutto il 2021 e non solo fino al luglio del prossimo anno. Quindi fino a tutto il prossimo anno il tetto per gli affidamenti diretti sarà di 150mila euro. La proroga è giudicata “essenziale” dal sottosegretario al Mit Salvatore Margiotta, “anche per agganciare i fondi pubblici che saranno attivi con il piano ‘Italia Veloce’ e con il Recovery Fund“. La corsia preferenziale riguarda pure le aree di crisi industriale complessa, come Taranto e Piombino. La pubblicazione dei bandi diventa obbligatoria sia per gli appalti sopra che sotto soglia. In questo modo nel caso di procedure ristrette si apre la possibilità di candidatura anche per raggruppamenti d’impresa.
Rigenerazione urbana – Vengono sburocratizzati gli interventi di demolizione e ricostruzione, equiparati a mere ristrutturazioni edilizie. Ma per le cosiddette “zone omogenee A” , che grossomodo rispondono ai centri storici, restano vincoli. Leu ha spinto per alzare i livelli di salvaguardia, i dem erano su posizioni opposte. La mediazione trovata permette di agire anche all’interno di queste aree purché in linea con le indicazioni dei piani urbanistici comunali. Una soluzione che però non accontenta tutti, soprattutto per le ricadute sul territorio di Roma dove la zona protetta è particolarmente estesa.
Edilizia sociale – Basterà la Scia, la segnalazione certificata d’inizio attività, per l’avvio di interventi edilizi che riguardino scuole, università, residenze per studenti, ospedali, strutture sportive e di edilizia sociale. Un regime di semplificazione limitato nel tempo, valido per i lavori che cominciano entro il 2022, e riservato a investitori pubblici o istituzionali.
Via libera allo stoccaggio di Co2 per il progetto Eni – Le commissioni hanno approvato un emendamento del Pd sullo stoccaggio del biossido di carbonio: stabilisce che, in attesa dell’individuazione di siti per la cattura e lo stoccaggio, siano considerati in via provvisoria idonei i giacimenti di idrocarburi esauriti situati nel mare territoriale e nell’ambito della zona economica esclusiva. La novità permette a “nuove tecnologie di affermarsi e ad Eni di sperimentarle, garantendo altresì la salvaguardia di tanti posti di lavoro, messi a rischio dall’incertezza sul futuro delle estrazioni del gas”, spiega il senatore dem, Stefano Collina, parlando di una notizia positiva per il polo di Ravenna. Eni, con la benedizione del premier Giuseppe Conte, ha annunciato a inizio luglio di voler dar vita a Ravenna al “più grande centro al mondo di cattura e stoccaggio di anidride carbonica (Ccs)”. L’ad Claudio Descalzi al Sole 24 Ore ha spiegato: “Sfrutteremo, da un lato, l’immenso volume di stoccaggi che arriva dai giacimenti a gas offshore ormai esauriti del Medio Adriatico e, dall’altro, metteremo a fattor comune in un grande progetto di economia circolare le infrastrutture esistenti ancora operative”. Il progetto parteciperà alla gara Ue da 1 miliardo di euro a sostegno della dimostrazione su vasta scala di progetti per tecnologie innovative a basse emissioni di CO2.
Strade per bici e multe più facili – Arriva la “strada urbana ciclabile” con limite di velocità a 30 chilometri orari e priorità ai ciclisti nella circolazione. In queste lingue d’asfalto la precedenza spetterà a bici e monopattini. Nascono anche le “zone scolastiche urbane” all’interno delle quali i Comuni possono decidere limitazioni alla sosta e alla circolazione degli autoveicoli. Le amministrazioni locali potranno poi dare licenza di multare gli automobilisti anche ai propri dipendenti e agli addetti alla raccolta dei rifiuti, se gli automobilisti che creano problemi al loro lavoro. Sempre sul fronte della circolazione, niente più blocchi ai mezzi con targa straniera guidati dai frontalieri italiani.