“Con questo passaggio referendario avremo un Parlamento più sobrio ed efficiente. È un segale di rinnovamento”. Lo ha detto Maurizio Martina, deputato del Partito democratico, a margine della conferenza stampa con cui insieme al senatore Franco Mirabelli e al deputato Andrea Romano, ha spiegato le ragioni del Sì al Referendum sul taglio dei parlamentari. “Correttivi? Sono già calendarizzati, tanto sulla legge elettorale quanto i correttivi costituzionali”, ha proseguito. “Nel Pd qualcuno vota no al referendum? Giusto avere un dibattito all’intento del partito. Ricordo che il voto finale della riforma per noi è stato un voto positivo e i voti negativi che lo anticiparono furono condizionati dal contrasto che in quel periodo vivevamo con la maggioranza gialloverde. La ragione per cui non potemmo votare in quel frangente è perché i nostri emendamenti venivano reputati inammissibili”, ha concluso

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Il taglio degli eletti “mortifica” la Carta e la rappresentanza? Il numero attuale risale al ’63. E non c’erano Consigli regionali e Parlamento Ue

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