Il candidato del centrodestra può contare sul 41% dei consensi, mentre il governatore uscente è dato al 39,4%. Il divario è ancora più ampio se si guarda alle liste, a testimonianza di quanto sia centrale il voto disgiunto in questa tornata elettorale. A sostenerlo è la rilevazione condotta da Ipsos per il Corriere. Percentuali simili secondo Noto Sondaggi, che in Veneto vede una vittoria schiacciante di Zaia con oltre il 70%
Come in Toscana c’è un testa a testa tra il dem Giani e la leghista Ceccardi, anche in Puglia il candidato del centrosinistra Michele Emiliano è a una manciata di voti dal competitor di cetrodestra Raffaele Fitto. Con la differenza che, mentre nella storica Regione rossa Giani è in leggero vantaggio, il governatore uscente Emiliano è costretto a rincorrere il suo rivale. A sostenerlo sono due nuovi sondaggi. Quello realizzato da Ipsos per il Corriere della Sera, secondo cui Fitto può contare attualmente sul 41% dei consensi, mentre l’ex sindaco di Bari è dato al 39,4%. In terza posizione c’è la candidata del Movimento 5 stelle Antonella Laricchia (15,6%). Solo le briciole per Ivan Scalfarotto, fermo all’1,6% e in corsa per Italia Viva, che qui ha scelto di non schierarsi con il centrosinistra. Scenario simile per Noto, secondo cui Fitto viaggia nella forchetta tra il 39-43% ed Emiliano in quella 36-40. Terza posizione per Laricchia, accreditata del 12-16%.
I candidati alla guida della Regione in realtà sono otto, ma secondo il direttore di Ipsos Nando Pagnoncelli “solo l’attuale presidente Emiliano e l’ex presidente Fitto risultano conosciuti dalla stragrande maggioranza dei pugliesi (rispettivamente il 92% e il 79%); Antonella Laricchia del Movimento 5 Stelle, unica donna tra i competitor, è nota a un elettore su due (49%) e Ivan Scalfarotto, sostenuto da Italia viva e altre liste, da circa uno su quattro (23%)”. A testimonianza di quanto sia combattuta la partita, c’è il giudizio espresso dai cittadini sull’amministrazione uscente. Il 52% ne dà una valutazione positiva, mentre il 46% si esprime in modo critico.
Per quanto riguarda le liste, Pd e Lega si contendono il trofeo di primo partito (sono dati rispettivamente al 18 e al 17,5%). Seguono il Movimento 5 stelle (17%), Fratelli d’Italia (12,9%), Forza Italia (7,5%) e le numerose liste di appoggio al presidente uscente e al suo principale sfidante. Complessivamente la coalizione che sostiene Raffaele Fitto è data al 42,4%, mentre quella a favore di Emiliano al 38,4. Un divario ancora più ampio rispetto alle preferenze per il candidato governatore. Situazione simile nel campo dei 5 stelle: la lista attualmente può contare sull’1,4% di voti in più rispetto a quelli raccolti da Laricchia. Secondo Pagnoncelli, il dato testimonia che parte dell’elettorato pentastellato intende ricorrere al voto disgiunto e supportare la corsa di Emiliano. Una strategia che lo stesso governatore uscente ha chiesto ai cittadini di adottare per riuscire a strappare la vittoria.
Noto ha diffuso anche due sondaggi sulla corsa in Veneto e Toscana. La vittoria di Luca Zaia è considerata plebiscitaria dall’istituto: il governatore è accreditato del 71-75% di voti, mentre il candidato di centrosinistra Arturo Lorenzoni si ferma al 18-22%. Per quanto riguarda la Toscana, invece, il candidato dem Eugenio Giani strapperebbe la vittoria con il 42-46%, mentre Susanna Ceccardi insegue con il 39-43% e potrebbe aspirare alla vittoria solo se si incrociasse il punto più basso della forchetta dell’aspirante governatore del Pd e il suo picco massimo.