Emerso in Rete nel periodo del lockdown, quando decide di trascorrere la quarantena in montagna in compagnia del suo cane Chérie, a bordo del suo camper, Yari Ghidone nei suoi video prova a convincere i follower a uscire dalla cosiddetta “zona comfort” invogliandoli ad abbracciare uno stile di vita alternativo.
“Si può fare” è il messaggio che lancia a chi, stanco di apericena, lunch, brunch, sedute in palestra o dall’estetista, mal sopporta il logorio della vita moderna. Da tre anni, infatti, da quando si è licenziato dalla fumetteria dello zio, Yari ha deciso di seguire il proprio istinto e vivere immerso nella natura, spostandosi col suo camper, accampandosi nei luoghi meravigliosi che fanno da sfondo ai suoi video.
Dall’inizio del lockdown, il canale Youtube di Yari è cresciuto a livello di views e iscrizioni, catturando l’attenzione anche della tv generalista: su Dmax, infatti, pochi giorni fa è andato in onda lo speciale a lui dedicato, intitolato Vado a vivere nel camper, nel quale racconta nel dettaglio l’avventura a bordo della sua “casamobile”, che ha dotato di pannelli solari, che gli garantiscono anche una certa indipendenza dal punto di vista energetico.
Ovvio che non si tratti di un novello Chris McCandless, il giovane che ha ispirato il film di Sean Penn Into the Wild, che dopo la laurea abbandona la famiglia per intraprendere un viaggio nelle terre sconfinate dell’Alaska, cibandosi di selvaggina e di bacche, andando incontro a un drammatico destino. Perché Yari non vive situazioni estreme, né è costretto ad andare a caccia per sopravvivere: lui il cibo se lo procura al supermercato. E se McCandless poco prima di morire da solo scopre che “la felicità è autentica solo se condivisa”, Yari, invece, la sua felicità la condivide eccome. Oltreché con Chérie, un cocker spaniel, anche coi suoi numerosi follower attraverso i social network e i suoi amici attualmente in viaggio assieme a lui.
Torinese, 27 anni, amante della montagna ed esploratore di luoghi immersi nella natura, la sua è una passione nata con la fotografia analogica e proseguita in Internet, col digitale e la GoPro. Durante la giornata, se non è alla guida del suo camper, Yari si riprende mentre raccoglie – imprecando di brutto – l’immondizia lasciata da campeggiatori maleducati, perché “un posto si lascia sempre meglio di come lo si è trovato”. Oppure mentre cucina (dalla polenta alla pizza agli gnocchi, tutti preparati artigianalmente) o fa incetta di legna, gira tutorial su come preparare un gran fuoco per potersi scaldare e non sentirsi troppo soli.
Certo, non mancano nei suoi video i momenti di sconforto, perché la scelta è quella di non volersi censurare, neanche quando svuota il serbatoio delle acque nere del camper. O di delusione, come quando durante il lockdown qualcuno l’ha segnalato alle forze dell’ordine, voglioso di fargli ‘pagare’ questa sua libertà. Perché, dai tempi di Easy Ryder, le cose non sono cambiate granché: uno come Yari fa paura per quel che rappresenta e che molti non possono permettersi: la libertà. Quel che è certo, è che Yari è sempre più sicuro di non voler tornare indietro.
E se dopo averlo visto in azione monta anche in voi la voglia di cambiar vita, o avete bisogno di consigli su quale tipo di camper acquistare o noleggiare, Yari Ghidone è l’uomo giusto al momento giusto: sta solo a voi decidere. “Si può fare”.