"Ci ho pensato ma poi ho detto: tu hai ancora problemi giudiziari aperti, io sono ai domiciliari, ma dove andiamo?", ha detto il giornalista a La Stampa
“Lui era ancora in Francia. Mi ha detto che non era più a casa di Marina e aveva affittato una proprietà con la piscina per stare più comodo. Mi ha anche proposto di raggiungerlo“: queste le parole di Emilio Fede a La Stampa sull’ultima volta in cui ha sentito al telefono l’amico Silvio Berlusconi. “Alla nostra età – ha aggiunto ancora il giornalista – lui è un anziano, io un vecchio, ci ho pensato ma poi ho detto: tu hai ancora problemi giudiziari aperti, io sono ai domiciliari, ma dove andiamo?”. Condannato per favoreggiamento della prostituzione in via definitiva a 4 anni e 7 mesi nel processo Ruby Bis, Fede nell’ottobre scorso ha ottenuto di poter scontare la pena a casa e a giugno ha chiesto in via provvisoria l’affidamento in prova ai servizi sociali.
L’ex direttore del Tg4 esclude che Berlusconi abbia fatto feste o “cose del genere”, sicuro che il “professor Zangrillo glielo abbia sconsigliato” e per quanto riguarda Briatore, azzarda: “Non so se con Silvio siano veramente amici”. Improbabile, a suo parere, che a contagiare Berlusconi siano stati i figli perché “saranno stati sicuramente attenti”. Infine Fede ricorda l’episodio che descrive meglio il suo rapporto con Berlusconi: “Tornavamo dalla Sardegna col suo aereo. Era brutto tempo e lui, anche se non lo ammette, ha paura di volare. Mi chiedeva di guardare dal finestrino al posto suo per non guardare fuori. A un certo punto mi ha preso la mano e mi ha detto: ‘È come se ci conoscessimo fin da ragazzi’. Il mio sogno, oltre alla buona salute di mia moglie Diana, è che me lo ripeta“.