Parigi punta a finanziarlo per il 40% con il Recovery fund. Previsti sussidi per il rinnovamento energetico degli edifici, bonus per l’acquisto di veicoli puliti, decarbonizzazione delle attività industriali, aiuti al lavoro giovanile. Il commento dell'economista di Ing: "Mira a rafforzare il lato dell’offerta dell’economia più che quello della domanda. L’obiettivo è preparare la Francia al 2030 e aumentare il potenziale di crescita di un ulteriore punto entro 10 anni"
Emmanuel Macron cala l’asso di un maxi-piano di stimoli da 100 miliardi per rilanciare l’economia francese. Il governo transalpino ha presentato un pacchetto di stimoli che sarà finanziato al 40% dal Recovery Fund dell’Unione europea e mira a ridurre le tasse sulle imprese di oltre 20 miliardi di euro in 10 anni. Una delle politiche centrali su cui Macron è stato eletto nel 2017 ma che non è stato ancora in grado di implementare. I dettagli annunciati dal primo ministro, Jean Castex, vedono Parigi concentrarsi principalmente sullo stimolo dal lato dell’offerta e sulla transizione verde.
Il piano “France Relance” vale più del 4% del Pil 2019 e il doppio del piano di ripresa avviato dopo la crisi finanziaria del 2008. Si articola su tre pilastri. Innanzitutto, 30 miliardi di euro sono destinati alla transizione green, con sussidi per il rinnovamento energetico degli edifici (7 miliardi di euro), 11 miliardi di euro per i trasporti (principalmente per lo sviluppo delle ferrovie, ma anche bonus per l’acquisto di veicoli puliti e sostegno alla bicicletta), 9 miliardi per la decarbonizzazione delle attività industriali e 1,2 miliardi di euro per la transizione agricola.
Il secondo pilastro riguarda la competitività e l’innovazione delle imprese e arriverà a 35 miliardi di euro. Venti miliardi di euro saranno destinati alla riduzione di diverse imposte sulle società nel 2020 e nel 2021. “Questa riduzione dovrebbe avvantaggiare principalmente le piccole e medie imprese – commenta Charlotte de Montpellier, economista di Ing – e l’importo rimanente sarà speso per sostenere gli investimenti e il trasferimento e per rafforzare il capitale proprio delle società”. Il terzo pilastro di ulteriori 35 miliardi di euro include spese per “solidarietà e competenza“. In particolare, si compone di un piano per l’occupazione giovanile (6,5 miliardi di euro), 6,6 miliardi già stanziati per il lavoro part-time oltre ad aiuti agli enti locali e piani di investimento per gli ospedali. L’obiettivo principale del governo è aumentare l’occupazione, in modo che il tasso di disoccupazione scenda al di sotto del 10% entro il 2022.
Se i tempi verranno rispettati, lo stimolo per il prossimo anno ammonterà all’1,5% del Pil. L’economia francese ha subito un calo del 5,9% nel primo trimestre e del 13,8% nel secondo. “Il piano di ripresa è principalmente un piano di investimenti – conclude de Montpellier – che mira a rafforzare il lato dell’offerta dell’economia più che quello della domanda. L’obiettivo del governo francese è preparare la Francia al 2030 e aumentare il potenziale di crescita di un ulteriore punto entro 10 anni”.