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Philippe Daverio, la camera ardente a Brera. La moglie: “Grazie per le dimostrazioni d’affetto”. Bradburne: “È stato il mio mentore”

di F. Q.

Una cassa di legno bianco, con sopra un cuscino di rose rosse, accanto al feretro una corona di fiori bianchi del consolato generale di Francia: è stata aperta alle 9,30, nella Sala della Passione della Pinacoteca di Brera, la camera ardente per l’ultimo saluto a Philippe Daverio, storico dell’arte, docente, saggista, divulgatore televisivo ed ex assessore alla Cultura del Comune di Milano, morto nella notte tra l’1 e il 2 settembre all’Istituto dei Tumori di Milano. Tra un mese avrebbe compiuto 71 anni. Ad attendere il carro funebre molti giornalisti e alcune decine di persone che si sono subito messe in coda. Dopo pochi minuti è arrivata anche la vedova, Elena Gregorio che ha voluto sistemare sulla bara la decorazione della Legione d’onore francese. Appoggiati sul feretro anche un papillon, gli occhiali di Daverio e una rosa rossa. La camera ardente rimarrà aperta fino alle 18.30.

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