I fatti risalgono al gennaio 2020. Una 34enne romana si sveglia e trova un messaggio inquietante sul suo cellulare: “È stato molto bello ieri notte, io e te. Quando ci rivediamo?”. Un uomo sconosciuto le chiede un appuntamento. La donna risponde cercando spiegazioni e scopre che la notte prima avevano consumato un rapporto sessuale, di cui lei non ricorda assolutamente nulla e che non avrebbe mai voluto. Scopre anche che quell’uomo è il tassista che la donna aveva chiamato per riportarla a casa, dopo una serata in cui aveva esagerato con l’alcol. Dopo qualche giorno la 34enne si reca alla stazione dei carabinieri di Monte Mario per denunciare lo stupro. L’uomo, romano di 46 anni, in possesso di una regolare licenza da tassista, è stato arrestato il 2 settembre e si trova ai domiciliari. È accusato di due episodi di violenza sessuale. A riportare i dettagli dell’inchiesta è il quotidiano Il Messaggero.

I militari, infatti, indagando sul caso della 34enne, hanno scoperto un vecchio fascicolo riguardante una denuncia per violenza fatta nell’aprile del 2017 da una turista ventenne americana. In quel caso, la ragazza aveva chiamato il taxi per tornare in albergo dopo una serata passata a ballare tra i locali del centro storico. Ma il tassista aveva fermato la macchina in un posto appartato e si era seduto nel sedile posteriore, iniziando a palpeggiarla contro la sua volontà. Poi aveva cercato di avere un rapporto sessuale con lei, ma la ragazza era riuscita a divincolarsi e a scappare. Aveva raggiunto l’albergo e, sconvolta, aveva raccontato tutto al portiere, che aveva allertato la polizia. L’uomo era stato identificato e riconosciuto. All’epoca dei fatti, però, gli indizi erano troppo deboli per arrivare a un processo, anche perché la ragazza nel frattempo aveva lasciato l’Italia. Il pm aveva cercato di convocarla ma la donna non era più tornata nel nostro Paese: il fascicolo d’indagine, dunque, era rimasto aperto in una fase di stallo.

A gennaio 2020 invece la vittima non è riuscita a scappare. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, il tassista ha abusato della 34enne mentre lei era incosciente a causa dell’alcol. Probabilmente, è riuscito a entrare in casa della vittima con la scusa di sorreggerla e accompagnarla. La donna non ricorda nulla, e tutto quello che sa lo apprende dai messaggi che lo stesso tassista gli manda sperando di rivederla, e in cui confessa lo stupro. Il gip, su richiesta della procura capitolina, ha disposto per il tassista gli arresti domiciliari. L’ordinanza giunge al termine delle indagini preliminari che hanno permesso di ricostruire con esattezza i due episodi di violenza. La scoperta dell’episodio del 2017 è il precedente che inchioda l’uomo e che convince il gip a emettere l’ordinanza di custodia cautelare.

Ora le indagini puntano ad accertare se in passato ci siano stati altri casi di abusi non denunciati da clienti salite a bordo di quel taxi. Secondo gli inquirenti è probabile, in quanto quello dell’uomo sembra un modus operandi collaudato. La speranza degli investigatori è che altre potenziali vittime trovino il coraggio di denunciare. La posizione del 46enne, se altri abusi fossero accertati, si aggraverebbe. La sindaca di Roma Virginia Raggi ha scritto in un tweet: “Ho chiesto di avviare l’iter per revocare la licenza al tassista arrestato per violenza sessuale ai danni di due clienti. Sono episodi gravissimi che, se confermati, offendono tutta la città e vanno puniti severamente. Roma è vicina alle donne vittime di abusi“.

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