Accordo raggiunto sulla cassa integrazione di 10 mesi per i lavoratori di Air Italy, messa in liquidazione lo scorso febbraio e il 25 agosto l’Enac le ha sospeso la licenza di volo. “Un ottimo risultato che sventa il dramma di 1.465 licenziamenti”. E’ quanto afferma il segretario nazionale della Filt Cgil, Fabrizio Cuscito, in una nota. L’intesa è arrivata “dopo una riunione no stop di 12 ore, soprattutto in un contesto molto difficile con una liquidazione aziendale in atto, grazie all’estremo impegno e alla tenacia delle organizzazioni sindacali”. “Con il contributo del ministero del Lavoro e delle regioni Sardegna e Lombardia”, sottolinea Cuscito, vengono “garantiti tutti i diritti retributivi e vengono mantenute le professionalità certificate ed in tempi brevissimi verranno presentati i programmi di riqualificazione”. Adesso “non bisogna abbassare la guardia ma invece lavorare per trovare una soluzione industriale, di concerto con i ministeri dello sviluppo economico e dei trasporti e le regioni interessate che permetta di non disperdere le alte professionalità dei dipendenti della compagnia e dare una prospettiva di lavoro a tutti i dipendenti assicurando una continuità economica a loro ed alle proprie famiglie”.
“Nonostante la sciagurata decisione degli azionisti, che segna una pagina tragica nella storia della aviazione civile italiana, di procedere alla chiusura di Air Italy, si è riusciti ad impedire che 1.465 dipendenti finissero sulla strada”, hanno commentato il segretario generale, Claudio Tarlazzi, e il segretario nazionale, Ivan Viglietti, della Uiltrasporti, che proseguono: “Grazie al lavoro congiunto di Governo, istituzioni e sindacato oggi si è potuto raggiungere l’accordo di Cassa Integrazione Straordinaria per 10 mesi per tutti i lavoratori Air Italy. “Ma deve essere sin da ora chiaro – proseguono i due segretari della Uiltrasporti – che per quanto ci riguarda questo è solo un inizio, perché bisogna che i ministeri competenti, insieme alle Regioni Lombardia e Sardegna ed ai sindacati proseguano ed incrementino il lavoro per costruire una solida prospettiva industriale per tutti i lavoratori coinvolti , che rappresentano 1.465 famiglie che chiedono e meritano di vivere di lavoro e non di ammortizzatori sociali”.
“Adesso ci aspettiamo che queste professionalità e risorse riconosciute vengano inserite in un piano industriale coerente che valorizzi sia i collegamenti di medio e lungo raggio sia quelli di corto raggio che mettano al centro la nostra Isola e la continuità territoriale”, ha aggiunto il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas.