Cronaca

I positivi al Covid asintomatici non possono lavorare, nemmeno da casa: ecco perché

La norma - contenuta nei decreti Cura Italia e Rilancio - vale per chi torna da vacanze in zone a rischio come Croazia, Spagna e Grecia ed è in attesa del tampone obbligatorio

Nell’ultimo mese sono stati diagnosticati oltre 10mila positivi asintomatici , coloro che, pur avendo contratto il Covid, non presentano alcun sintomo. Ovviamente, una volta saputo l’esito del tampone, scatta l’obbligo di isolamento: ma durante la quarantena a casa è vietato lavorare, anche se il dipendente si sente bene.

Il divieto è contenuto nei decreti Cura Italia e Rilancio. Inoltre, nel decreto Agosto, viene stabilito che anche chi rientra da vacanze in zone a rischio come Croazia, Spagna e Grecia deve restare in isolamento fino a che non si sottopone al tampone obbligatorio, e può uscire solo una volta ricevuto l’esito negativo. Anche in questo caso, il periodo di isolamento preventivo è equiparato alla malattia: non si può lavorare nemmeno in smartworking, anche se non è ancora detto che sia avvenuto il contagio.

Secondo l’Istituto superiore della sanità (Iss), nell’ultimo mese si sono avuti 21.724 casi positivi, di cui il 75% in età da lavoro. Di queste, oltre il 65% sono asintomatiche, circa 10mila persone. Mentre all’inizio della pandemia i tamponi venivano fatti soltanto a chi presentava sintomi, vista la situazione di emergenza, adesso sono utilizzati in via preventiva per tracciare i contatti a rischio e arginare i focolai: di conseguenza aumenta la quota degli asintomatici.

“Oltre al danno causato all’azienda dalla mancanza del lavoratore, bisogna considerare l’impatto sulle casse di Inps – ha fatto notare Cesare Pozzoli, partner dello studio legale milanese Chiello-Pozzoli, intervistato dal Corriere della Sera -. Si potrebbe valutare la possibilità di far lavorare in smart working gli asintomatici, quando c’è il consenso del dipendente”. Nei prossimi giorni il governo incontrerà le aziende e i sindacati per affrontare la questione dello smart working, attivabile senza accordo fino al 15 ottobre. Uno dei temi potrebbe essere proprio la possibilità di far lavorare da casa i positivi senza sintomi.