Posti riservati al personale sanitario, ai volontari, e a chi ha lavorato nei servizi essenziali in lockdown. Quella milanese è la prima di tre serate: si replica il 7 settembre alla Basilica di Santa Maria Maggiore di Bergamo e il 9 nel Duomo Vecchio di Brescia
Una preghiera collettiva in musica, in memoria di tutte le vittime della pandemia: il Teatro Alla Scala sceglie La Messa da Requiem di Giuseppe Verdi per la prima grande riunione dell’orchestra a pieni ranghi dal 22 febbraio, ultima serata prima della chiusura imposta dall’epidemia. Ma il concerto non si terrà dentro le mura del teatro, ma al Duomo, cuore di una delle città più colpite: è attesa la presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, insieme all’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, e al sindaco Beppe Sala.
Dirige l’orchestra Riccardo Chailly: in Cattedrale, per via delle misure di distanziamento, potranno sedere 600 persone. Tra il pubblico, posti riservati ai rappresentanti delle categorie che hanno contribuito a garantire i servizi essenziali alla città nei mesi del lockdown, dal personale sanitario ai volontari, fino a chi lavora nell’alimentare, nei trasporti, nella sicurezza. Il resto dei biglietti è stato messo in vendita con prenotazione obbligatoria. Quella milanese è la prima di tre serate, tutte in luoghi particolarmente colpiti dalla pandemia: si replica il 7 settembre alla Basilica di Santa Maria Maggiore di Bergamo e il 9 nel Duomo Vecchio di Brescia.
La parte vocale è affidata al soprano Krassimira Stoyanova, al tenore Francesco Meli (già star dell’ultima prima, il Cavaradossi della Tosca) affiancati dai bassi René Pape e Michele Pertusi. I solisti Tamara Wilson e Ildar Abdrazakov, annunciati in un primo momento, non potranno invece raggiungere l’Italia a causa delle restrizioni agli spostamenti internazionali imposte dalla pandemia.
L’opera di Verdi – Il compositore lavorò per molto tempo una composizione di questo tipo: inizialmente la immaginò per la morte di Gioachino Rossini, ma poi si mise a comporre dopo la morte di Alessandro Manzoni, di cui condivideva gli ideali risorgimentali. La scomparsa dello scrittore colpì profondamente Verdi: “Vorrei dimostrare quanto affetto e venerazione ho portato e porto a quel grande che non è più – scrisse all’editore Ricordi – e che Milano ha tanto degnamente onorato”. L’anno successivo, nel 1874, ‘regalò’ la sua Messa alla città di Milano, dove fu eseguita per la prima volta.
Dove vederlo e dove ascoltarlo – Il concerto sarà trasmesso in diretta televisiva da Rai Cultura (Rai5, ore 20:15) e in differita da Arte e in diretta radiofonica da Radio3. Si potrà seguire anche dai maxi-schermi installati nella Parrocchia di San Biagio e della Beata Vergine Immacolata di Codogno, la città simbolo della pandemia, e in altre tre chiese di Milano: la Parrocchia di San Michele Arcangelo e Santa Rita al Corvetto, il Santuario di Santa Rita alla Barona e la Parrocchia di Sant’Agnese nel quartiere Vialba.
La nuova stagione del teatro – La riapertura vera e propria del Teatro però sarà il 12 settembre con la Nona Sinfonia di Beethoven – di cui si celebrano i 250 anni dalla nascita – in una serata dedicata al personale medico e infermeriestico, poi con Aida, a ottobre.