La rilevazione di Nando Pagnoncelli per il Corriere della Sera stima l'affluenza alle urne per il voto sulla riforma costituzionale al 52%. La maggioranza degli elettori dei principali partiti è a favore della riduzione dei parlamentari. Amministrative: Giani tallonato dalla leghista Ceccardi, Fitto è 3 punti sopra Emiliano. In Veneto la lista di Zaia triplica quella della Lega
Mancano ormai due settimane alla chiamate alle urne del 20 e 21 settembre: si voterà per eleggere giunta e governatore in 7 Regioni, mentre in tutta Italia i seggi sono aperti per il referendum sul taglio dei parlamentari. Se a fine luglio erano a conoscenza del voto sulla riforma costituzionale circa un elettore su tre, il sondaggio di Nando Pagnoncelli per il Corriere della Sera rileva che oggi sono l’81% gli italiani che sono a conoscenza del referendum. L’affluenza viene stimata al 52% mentre sull’esito non sembra esserci dubbi: il 71% di chi andrà a votare è a favore del Sì, quindi della riduzione da 945 a 600 degli eletti. Un consenso più basso rispetto alla rilevazione condotta da Demos & Pi per Repubblica nei giorni 24-26 agosto 2020, che stimava il Sì all’82 per cento.
La partecipazione al referendum potrà contare sul traino delle elezioni amministrative che si terranno appunto in 7 Regioni e in 1184 Comuni. Il sondaggio di Pagnoncelli evidenzia però che la metà degli italiani (51%) lo giudicano molto rilevante, un altro 21% lo giudica abbastanza rilevante. Il Sì, rileva sempre il sondaggio oggi in edicola sul Corriere, è trasversale ai principali partiti. Il 96% degli elettori M5s sono favorevoli al taglio dei parlamentari. Il Sì però è maggioranza anche nel centrosinistra e nel centrodestra: all’incirca un terzo degli elettori del Pd (32%) e della Lega (36%) intende opporsi alla riforma, come pure il 45% degli elettori di Forza Italia e Fratelli d’Italia.
Alle regionali l’esito appare meno scontato sopratutto in Toscana e Puglia, dove i sondaggi danno un testa a testa fra Pd e centrodestra. Repubblica, citando Youtrend, scrive che Eugenio Giani è tra il 42-46% in Toscana, dove la sfidante leghista Susanna Ceccardi è stimata al 39-43%. In Puglia le rilevazioni danno il governatore uscente Michele Emiliano al 36-40%, addirittura dietro di 3 punti percentuali rispetto al candidato del centrodestra, Raffaele Fitto.
Meno incertezze nelle altre Regioni al voto, come rileva la società Noto Sondaggi. Nelle Marche è in vantaggio il centrodestra con Francesco Acquaroli, in Campania il presidente uscente Vincenzo De Luca va verso la riconferma. Numeri ancora più rassicuranti al momento per Giovanni Toti in Liguria, dove Noto attribuisce al candidato unitario M5s-Pd Ferruccio Sansa un consenso tra il 37-41%. È certo di restare alla guida del Veneto Luca Zaia: il sondaggio di Demos realizzato per il Gazzettino dà il centrodestra al 76%. Soprattutto, però, stima la lista del governatore al 44%, contro il 14% della Lega. Un brutto segnale per Matteo Salvini.