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Marina Berlusconi: “A me attribuite accuse e giudizi mai pronunciati. Malattia di mio padre non diventi caccia al colpevole”

“Credo che la malattia di mio padre, come quella di qualunque altro essere umano, meriterebbe ben maggiore rispetto, discrezione e attenzione alla verità di quanto non legga e non ascolti in questi giorni. Giorni segnati dalla ossessiva ricerca di conflitti che non esistono e da una caccia al ‘colpevole’ che lascia davvero sconcertati“. Così Marina Berlusconi ha replicato alle indiscrezioni pubblicate nelle ultime ore dai giornali sul ricovero del padre, Silvio Berlusconi, risultato positivo al Covid, e sulle sue vacanze con la famiglia.

In questi giorni, infatti, è scoppiata la polemica sull’untore di Silvio: c’è chi dice che si sia contagiato in Sardegna dopo aver avuto contatti con i figli Barbara e Luigi, e chi scommette che avrebbe contratto il virus dopo la vacanza a Villa Certosa (e il Ferragosto trascorso con i figli avuti da Veronica Lario, i rispettivi compagni e amici) e getta sospetti sul presunto focolaio di Arcore e dell’ultimo soggiorno in Provenza, proprio nella residenza di Marina.

“Per quanto mi riguarda – continua la dichiarazione di Marina Berlusconi, presidente di Fininvest – , mi vedo attribuiti non solo pensieri che non ho mai avuto e accuse che non mi sono mai sognata di formulare, ma addirittura parole e giudizi che non avrei mai avuto motivo di pronunciare. Sarò un’ingenua, ma non riesco a rassegnarmi nel vedere così calpestati i sentimenti di familiari, amici veri, collaboratori leali. Oltre, naturalmente, all’impegno dei medici che stanno seguendo come sempre mio padre con grande professionalità e umanità e che ci tengo ancora una volta a ringraziare”.