“Borsellino aveva compreso che dietro le stragi non c’era solo la mafia. Lo aveva annotato sulla sua agenda. Ebbene, pochi secondi dopo l’esplosione di via d’Amelio, prima ancora che arrivasse la polizia, sul posto erano presenti uomini dei servizi segreti. Indifferenti ai morti e ai feriti, erano accanto alla macchina di Borsellino con una sola missione: far sparire l’agenda rossa”. È uno dei passaggi dell’intervento Roberto Scarpinato, alla Festa del Fatto Quotidiano (rivedi l’incontro integrale). In compagnia di Antonio Padellaro e Marco Lillo, il procuratore generale di Palermo si è soffermato sui tanti depistaggi che hanno impedito alla magistratura italiana di fare luce sulle stragi. “Perché si depista? Qual è lo scopo? Per nascondere una verità inconfessabile, per occultare i mandanti politici che ci sono dietro le stragi. Tutto il repertorio dei depistaggi è stato replicato nelle stragi del ’92 e nel ’93. Sono stati soppressi documenti essenziali”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione