Anche il fratello del leader azzurro si inserisce nel dibattito di questi giorni sulla "caccia all'untore" dell'ex premier: c'è chi dice che si sia contagiato in Sardegna dopo aver avuto contatti con i figli Barbara e Luigi, e chi scommette che avrebbe contratto il virus dopo la vacanza a Villa Certosa
“Sono sollevato dalla parole di Zangrillo, siamo tutti fiduciosi”. Così ha detto Paolo Berlusconi, il fratello dell’ex premier Silvio, dopo il bollettino medico di Alberto Zangrillo sullo stato di salute del leader di Forza Italia che, dopo esser risultato positivo al Covid-19, è stato ricoverato venerdì notte al San Raffaele di Milano. E aggiunge: “Non si può sapere dove Silvio abbia preso il virus. Non ci sono colpe, ma casualità, è inutile cercare colpe”.
In questi giorni, infatti, è scoppiata la polemica sull’untore di Silvio: c’è chi dice che si sia contagiato in Sardegna dopo aver avuto contatti con i figli Barbara e Luigi, e chi scommette che avrebbe contratto il virus dopo la vacanza a Villa Certosa (e il Ferragosto trascorso con i figli avuti da Veronica Lario, i rispettivi compagni e amici) e getta sospetti sul presunto focolaio di Arcore e dell’ultimo soggiorno in Provenza.
Barbara, anche lei positiva, non ci sta di essere nel mirino della stampa che l’accusa di aver con la sua condotta infettato il padre, oggi rompe il silenzio e si sfoga così: “Vorrei proprio capire su quali basi sono stata indicata con certezza come la responsabile del contagio di mio padre, questa caccia all’untore è da Medioevo”. “Ripeto – insiste Paolo Berlusconi- non possiamo sapere come sia avvenuto il contagio, come in tutto il mondo avvengono con incontri magari casuali”.