“Qualche giorno fa ho parlato con alcuni collaboratori di giustizia e ho chiesto perché i Graviano, a 50 anni, ancora non collaborano. Mi hanno risposto che Graviano non può collaborare, perché lo ammazzano dentro la cella, come altri. Oppure uccidono uno dei suoi figli”. Lo ha raccontato il procuratore di Palermo, Roberto Scarpinato, intervenendo a un incontro della Festa del Fatto Quotidiano insieme ad Antonio Padellaro e Marco Lillo (qui l’evento integrale). “Ci sono dei poteri – ha concluso – che hanno un capacità di intervento e di intimidazione tale da impedire che la verità venga accertata. E questo fa sì che chi sa non parla”