E’ in Gazzetta ufficiale da sabato 5 settembre il decreto interministeriale sul Programma sperimentale buono mobilità, ovvero l’atteso bonus bici. E il provvedimento, arrivato con settimane di ritardo rispetto ai precedenti annunci, rinvia al 4 novembre la possibilità di chiedere il contributo del 60% sulla spesa sostenuta fino a un massimo di 500 euro. Se il ministro dell’Ambiente Sergio Costa garantisce che “non ci sarà nessun click day e tutti i cittadini saranno soddisfatti“, poi, ci sono diversi dubbi sul fatto che i 210 milioni di euro stanziati finora possano bastare per tutti. Dipenderà dal costo medio sostenuto dai cittadini che a partire dal 4 maggio hanno comprato una bici, un monopattino o un altro dei mezzi a propulsione elettrica ammessi al beneficio.
All’applicazione web su cui caricare le domande si potrà accedere “dal sessantesimo giorno dalla pubblicazione
nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del presente decreto e non oltre il 31 dicembre 2020”, recita il testo in Gazzetta: si va dunque al 4 novembre. Confermato che per entrare servono le credenziali Spid. Come già noto, possono usufruire del buono mobilità i maggiorenni che hanno la residenza (non il domicilio) nei capoluoghi di Regione, nei capoluoghi di Provincia, nei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti e nei comuni delle Città metropolitane, cioè Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma Capitale, Torino, Venezia.
Per gli acquisti effettuati a partire dal 4 maggio 2020 e fino al 3 novembre si potrà chiedere il rimborso allegando copia della fattura o della documentazione commerciale. I soldi – 60 per cento della spesa sostenuta
fino ad un massimo di 500 euro – saranno accreditati sul conto corrente intestato al richiedente, che dovrà fornire l’Iban quando fa richiesta. Per gli acquisti successivi, invece, si potrà scaricare dall’applicazione il buono mobilità che garantisce uno sconto diretto al momento dell’acquisto nei negozi accreditati. I buoni vanno utilizzati entro trenta giorni, pena l’annullamento.
“E’ evidente che c’è stato un ritardo e che avremmo voluto chiudere a inizio estate”, aveva ammesso Costa il 2 settembre ai microfoni di Radio 24. “Ma è pur vero che il boom è stato talmente grande che ci sarebbe stato il rischio che qualcuno rimanesse fuori. Abbiamo dovuto aumentare il plafond e per aumentarlo abbiamo dovuto fare un’altra legge, perché inizialmente erano previsti poco più di 100 milioni e ora arriviamo a 210. Ora con queste risorse tutti i cittadini saranno soddisfatti”. Secondo Il Messaggero, però, quei soldi basteranno per coprire solo 650mila acquisti e quelli fatti finora, considerando anche monopattini e segway, sono circa il doppio. Va detto comunque che la valutazione si potrà fare solo quando i consumatori inizieranno a caricare le fatture e si saprà così se hanno scelto modelli costosi o si sono accontentati di quelli base, con esborsi più bassi. Il decreto prevede, come al solito, un meccanismo di monitoraggio e lo stop alle erogazioni in caso di esaurimento delle risorse disponibili.