Lo avevano già fatto. Marco e Gabriele Bianchi due dei quattro ragazzi arrestati a Colleferro, vicino Roma, con l’accusa di aver ucciso a calci e pugni il 21enne Willy Monteiro Duarte, sarebbero stati autori di altri pestaggi. Lo racconta Alessandro, un amico del ragazzo massacrato di botte per cercato di difendere un amico. “Non si può morire a 21 anni così. Li conoscevano tutti qui quei due fratelli. Da due anni litigano e picchiano con le stesse modalità, sono stati autori di altri pestaggi. Con uno di loro ho litigato pochi mesi fa perché dava fastidio a un mio amico. La rabbia è che non è la prima volta che fanno così. Si poteva evitare”. Una tragedia immensa che preoccupa i residenti della zona. “Qui non si dorme. Servono più controlli nella zona di piazza Italia dove ci sono i pub. Io sono una mamma e poteva essere mio figlio” dice uno degli abitanti. “Servirebbero pattuglie che girano la sera e che controllano. Chi lo dice che non possa ricapitare?”. “Qui nel weekend è un ‘macello – dicono alcune cittadine – tutti senza mascherine, assembrati e bevono. Le forze dell’ordine sono poche e non possono farcela, devono aumentarle” la richiesta,
Nel giorno del lutto interviene il sindaco Pierluigi Sanna: “Nessun luogo della movida può essere accomunato a un assassinio di questo tipo. Non si è trattato di una semplice rissa, ma di qualcosa di più cruento in cui nessun caso si può trovate una giustificazione – ha aggiunto -.È accaduto in maniera incredibilmente cattiva”. Nei prossimi giorni il sindaco dovrebbe incontrare il neo prefetto di Roma. “Chiederó che alle forze dell’ordine siano dati i giusti mezzi e giusti uomini” ha aggiunto il primo cittadino. Dopo aver colpito a calci e pugni il 21enne, lasciandolo in fin di vita a bordo strada, i quattro giovani sono risaliti a bordo di una Audi Q7 nera e sono andati a bere una birra in un locale vicino. È lì che i militari li hanno raggiunti. Stando ai verbali, si trovavano in un evidente stato di alterazione psicofisica. Tutto comincia all’alba di domenica, quando sul corso principale di Colleferro si accende una rissa. Willy sta tornando a casa con altri amici, ma assiste a una lite e vede che il ragazzo preso di mira è un suo ex compagno di classe. Decide quindi di intervenire. All’inizio la situazione sembrarinetrare, ma gli aggressori si allontanano per qualche minuto solo per chiamare i rinforzi. Di lì a poco sono in quattro a prendere a botte il 21enne di origini capoverdiane. Un calcio lo prende in pieno alla testa. “Basta, vi prego, basta, non respiro più“, dice il giovane, in base a quanto riferito dai testimoni. Quando la furia della gang si placa, Willy è a terra quasi esanime, mentre loro vanno via in auto. In pochi minuti arriva l’ambulanza, poi la morte in ospedale.
Lì sul luogo dove è stato prestato ci sono fiori e biglietti. C’è chi ha lasciato una maglietta della Roma con su scritto “Grazie Willy gli eroi non muoiono mai”, una targa “Ciao Angelo mio”. Un pellegrinaggio silenzioso di amici e conoscenti. Alle 12 nella vicina piazza Italia, a pochi metri di distanza, c’è stato un minuto di silenzio e la proclamazione del lutto cittadino. “Non si è trattato di una semplice rissa, ma di qualcosa di più cruento, cui in nessun modo si può trovare una giustificazione” ha detto il sindaco. Intanto sui social si è scatenata la rabbia con insulti e minacce sui profili dei fermati: “Vi auguro che il Signore ricambi la vostra esistenza con la stessa cattiveria e violenza”, “Che lo spirito di quel ragazzo vi perseguiti” e ancora “inutile accanirsi contro essere spregevoli come voi”. “Spero che muori male”, “non meriti di stare al mondo”, “fate schifo”, questi alcuni dei commenti con minacce anche alla compagna di uno dei due fratelli: “è meglio che scappa”. Molti commenti incitano al linciaggio.