Segnali di accelerazione sul piano cashless. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, quasi alla vigilia della presentazione delle linee guida su come l’Italia intende spendere il Recovery fund, ha incontrato a Palazzo Chigi i principali prestatori di servizi di pagamento in Italia. Come confermato da fonti dell’esecutivo, si tratta delle interlocuzioni preliminari necessarie a porre in essere il Progetto Italia Cashless. Tutti i partecipanti all’incontro hanno fatto sapere di essere pronti per partire e collaborare insieme al governo per la piena riuscita del progetto. All’incontro hanno partecipato, fra gli altri, rappresentanti di: American Express payment services, Postepay, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Bnl Axepta, Bancasella, Bancomatpay, Satispay Europe SA, Nexi, Paytipper, Iccrea.

In serata a parlare del piano cashless è stato anche il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri: “Sta per partire piano cashless per la digitalizzazione dei pagamenti”, ha detto intervenendo alla Festa dell’Unità del Partito democratico a Modena, “c’è un boom in questi mesi. Può essere una grande leva per combattere l’evasione fiscale. Questo governo quando ha fatto annunci li ha rispettati”. Gualtieri, nel giorno in cui dal Pd è arrivata la decisione di schierarsi per il Sì al taglio de parlamentari (e proprio dal palco dove martedì 8 settembre parlerà Conte) ha rivendicato la compattezza dell’esecutivo: “La nascita del nostro governo ha consentito di salvare l’Italia, è sotto gli occhi di tutti il rischio di trovarsi con una pandemia con forze che non credono alla scienza, contro l’Europa. L’Italia avrebbe rischiato di farsi molto male, è stato un cambiamento difficile per il nostro partito, ma abbiamo preso la decisione giusta. Questa pandemia ha mostrato in modo evidente la debolezza strutturale del populismo, per fortuna che c’è stato un governo che ha avuto la forza di prendere delle decisioni molto difficili da prendere”.

Il premier, proprio al termine degli Stati generali di metà giugno, aveva ribadito come il piano cashless fosse in cima alle sue priorità. Dal primo luglio è scattato il credito d’imposta del 30% delle commissioni addebitate ai commercianti e professionisti per le transazioni fatte con carte di credito, di debito o prepagate e altri strumenti tracciabili. A fine luglio invece, dopo un accordo stretto con Bancomat, Mastercard e Visa, è stato stabilito che a partire dal 2021 si alzerà la soglia per i pagamenti contactless senza pin in Italia: salirà dagli attuali 25 ai 50 euro. Sono invece slittati sia la lotteria degli scontrini sia i premi (“bonus Befana”) per i consumatori che pagano con carta: i 3 miliardi stanziati con l’ultima manovra sono stati utilizzati come coperture per il decreto Rilancio.

Proprio questa settimana si aprono le discussioni sulle linee guida per il Recovery fund e il presidente del Consiglio ha più volte annunciato come parte dei fondi saranno usati per permettere una cosiddetta “transizione dolce” verso il piano cashless. Il 9 settembre il capo del governo, assieme al ministro per gli Affari Ue Enzo Amendola presenterà le linee guida sull’uso dei fondi che arriveranno grazie al Recovery fund. Dal 15 settembre comincerà la “trattativa” con l’Ue. Una trattativa alla quale il premier vuole presentarsi con cronoprogramma ben stabilito, di modo da avere il prima possibile l’anticipo delle risorse del Recovery Fund.

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