Negano di essere loro gli autori del pestaggio che ha provocato la morte di Willy Monteiro Duarte. Di più: sostengono di essere intervenuti per sedare la rissa. Hanno respinto tutte le accuse Marco e Gabriele Bianchi, detenuti a Rebibbia per l’omicidio del 21enne di origini capoverdiane avvenuto nella notte tra sabato e domenica a Colleferro. Di fronte al giudice per le indagini preliminari, i due – accusati con una coppia di amici – hanno rigettato ogni addebito: “Non abbiamo toccato Willy Monteiro. Respingiamo ogni accusa. Siamo intervenuti per dividere”.

Da quanto si apprende, il gip al termine dell’interrogatorio si è riservato di decidere entro mercoledì sull’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare per i fermati. I fratelli Bianchi si sono detti “dispiaciuti e distrutti” perché “siamo accusati di un omicidio che non abbiamo commesso”. Il loro avvocato Massimiliano Pica, che difende anche Mario Pincarelli, anche lui fermato con l’accusa di omicidio preterintenzionale, ha riferito che durante l’interrogatorio “hanno raccontato di avere visto delle persone che loro conoscevano e che erano coinvolte in una rissa con altri soggetti a loro sconosciuti”.

Il legale ha quindi aggiunto che i fratelli “hanno fornito al giudice i nomi dei loro conoscenti”. Stando a quanto riferito dall’avvocato, i due fermati affermano “di avere ‘sbracciato’ per dividere gli autori della rissa” ma “di non avere colpito il ragazzo”. Mercoledì, ha detto ancora Pica, “depositeremo nuove testimonianze che contraddicono quelle della procura”, quindi conclude: “I fratelli Bianchi affermano di non avere visto Willy a terra, vittima del pestaggio”.

La procura di Velletri ha intanto disposto una consulenza tecnico-scientifica sui vestiti dei quattro ragazzi arrestati. Secondo quanto hanno riferito i difensori, al termine degli interrogatori di convalida, i pm intenderebbero anche analizzare i cellulari e le telecamere a circuito chiuso presenti nella zona.

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