Francesco Belleggia conferma tutto e smentisce i tre sodali accusati dell’omicidio Willy Monteiro Duarte. Il 23enne, difeso dall’avvocato Vito Perugini, ha fornito una versione dei fatti accaduti la notte tra sabato e domenica scorsi a Colleferro, in provincia di Roma, totalmente differente da quella messa a verbale dai fratelli Gabriele e Marco Bianchi e da Mario Pincarelli, che invece asseriscono di non aver “nemmeno toccato” il ragazzo. Un racconto dei fatti, emerso durante l’interrogatorio di garanzia, molto più aderente alla prima ricostruzione dei carabinieri, che hanno arrestato i quattro in flagranza di reato. La convalida ancora non è stata comunicata via pec ai legali ma fonti inquirenti la danno per scontata.
Il racconto: la rissa “alla Trainspotting” – Belleggia avrebbe confermato l’arrivo a Colleferro del suv con a bordo i fratelli Bianchi e il quinto indagato – la cui identità è ancora riservata – con l’intento dare supporto Pincarelli, nel pieno di un litigio con un gruppo di ragazzi del posto (fra cui l’ex compagno di classe di Willy). Secondo il racconto del giovane ad affrontarsi in una rissa “alla Trainspotting” sono stati il gruppo di Colleferro e quello di Artena, di cui facevano parte i presunti assassini. All’arrivo dei “rinforzi” sarebbero volati calci e pugni e colpi di karate, in cui, come noto, ha avuto la peggio Monteiro Duarte. Il quale – va ricordato – vi è finito in mezzo quasi per caso, vittima della furia che aveva spinto i ragazzi del comune limitrofo a lasciare il ristorante del primogenito dei fratelli Bianchi, Alessandro, e a correre in soccorso dell’amico “in difficoltà”. Questa, almeno, la versione dell’indagato che, comunque “sta collaborando con gli inquirenti”. Sempre Belleggia, dal canto suo, ha riferito di “non aver colpito Willy”.
La versione dei Bianchi e l’analisi degli smartphone – Durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Giuseppe Boccarrato e al pm Luigi Paoletti, i fratelli Bianchi hanno fornito una versione totalmente differente, negando di aver colpito il 21enne di origini capoverdiane e, in generale, di aver utilizzato mosse di arti marziali. “C’è stata al massimo qualche spinta, ma nessun colpo proibito”, avrebbero raccontato ai pm. Una versione che non trova alcun riscontro, tuttavia, nel racconto dei testimoni. Gli avvocati Massimiliano e Mario Pica, che difendono anche Pincarelli, hanno annunciato che produrranno nuove testimonianze. Già mercoledì mattina sono attesi nuovi interrogatori a Velletri. Sul fronte delle indagini, il lavoro dei magistrati ora si sposterà a raccogliere gli ulteriori elementi di prova per ricostruire con precisione l’accaduto. Domani ci sarà l’esame autoptico, decisivo per capire la “qualità” del colpo con il quale Willy è stato ucciso. Non essendoci immagini in grado di chiarire quanto accaduto, nei prossimi giorni verranno analizzate le celle degli smartphone degli indagati e il contenuto dei loro telefoni cellulari.
La fiaccolata a Roma aspettando le esequie – In attesa di chiarire con certezza la dinamica dei fatti, sabato pomeriggio in piazza San Giovanni a Roma si svolgerà una cerimonia silenziosa per ricordare il 21enne di Colleferro. La preghiera sarà guidata dal vescovo Abba Mussie Zeraie ed è prevista una fiaccolata conclusiva. Ad organizzare l’iniziativa, l’associazione Neri italiani black italians (Nibi), che ha ottenuto anche l’autorizzazione da parte dei famigliari del giovane. La data dei funerali è ancora da stabilire, ma a Colleferro, Paliano e in diversi comuni dei Castelli romani si osserverà il lutto cittadino. Di certo, per ora le famiglie dei quattro arrestati non hanno avuto contatti con la famiglia Monteiro Duarte: “E mi auguro che non lo facciano perché non è questo il momento. Questo è il momento del rispetto del dolore, non delle farse”, ha detto l’avvocato Domenico Marzo, che assiste la coppia capoverdiana. Molto aprezzata, invece, la telefonata del premier Giuseppe Conte.
Cronaca Nera
L’omicidio di Willy Monteiro Duarte, uno dei ragazzi fermati conferma la ricostruzione dei carabinieri sulla “rissa alla Trainspotting”
Secondo quanto risulta a Ilfattoquotidiano.it, Francesco Belleggia, difeso dall’avvocato Vito Perugini, ha fornito una versione dei fatti accaduti domenica notte totalmente differente da quella messa a verbale dai fratelli Gabriele e Marco Bianchi e da Mario Pincarelli, che asseriscono di non aver “nemmeno toccato” il 21enne. Stando al racconto del giovane, ad affrontarsi sono stati il gruppo di Colleferro e quello di Artena, di cui facevano parte i presunti assassini
Francesco Belleggia conferma tutto e smentisce i tre sodali accusati dell’omicidio Willy Monteiro Duarte. Il 23enne, difeso dall’avvocato Vito Perugini, ha fornito una versione dei fatti accaduti la notte tra sabato e domenica scorsi a Colleferro, in provincia di Roma, totalmente differente da quella messa a verbale dai fratelli Gabriele e Marco Bianchi e da Mario Pincarelli, che invece asseriscono di non aver “nemmeno toccato” il ragazzo. Un racconto dei fatti, emerso durante l’interrogatorio di garanzia, molto più aderente alla prima ricostruzione dei carabinieri, che hanno arrestato i quattro in flagranza di reato. La convalida ancora non è stata comunicata via pec ai legali ma fonti inquirenti la danno per scontata.
Il racconto: la rissa “alla Trainspotting” – Belleggia avrebbe confermato l’arrivo a Colleferro del suv con a bordo i fratelli Bianchi e il quinto indagato – la cui identità è ancora riservata – con l’intento dare supporto Pincarelli, nel pieno di un litigio con un gruppo di ragazzi del posto (fra cui l’ex compagno di classe di Willy). Secondo il racconto del giovane ad affrontarsi in una rissa “alla Trainspotting” sono stati il gruppo di Colleferro e quello di Artena, di cui facevano parte i presunti assassini. All’arrivo dei “rinforzi” sarebbero volati calci e pugni e colpi di karate, in cui, come noto, ha avuto la peggio Monteiro Duarte. Il quale – va ricordato – vi è finito in mezzo quasi per caso, vittima della furia che aveva spinto i ragazzi del comune limitrofo a lasciare il ristorante del primogenito dei fratelli Bianchi, Alessandro, e a correre in soccorso dell’amico “in difficoltà”. Questa, almeno, la versione dell’indagato che, comunque “sta collaborando con gli inquirenti”. Sempre Belleggia, dal canto suo, ha riferito di “non aver colpito Willy”.
La versione dei Bianchi e l’analisi degli smartphone – Durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Giuseppe Boccarrato e al pm Luigi Paoletti, i fratelli Bianchi hanno fornito una versione totalmente differente, negando di aver colpito il 21enne di origini capoverdiane e, in generale, di aver utilizzato mosse di arti marziali. “C’è stata al massimo qualche spinta, ma nessun colpo proibito”, avrebbero raccontato ai pm. Una versione che non trova alcun riscontro, tuttavia, nel racconto dei testimoni. Gli avvocati Massimiliano e Mario Pica, che difendono anche Pincarelli, hanno annunciato che produrranno nuove testimonianze. Già mercoledì mattina sono attesi nuovi interrogatori a Velletri. Sul fronte delle indagini, il lavoro dei magistrati ora si sposterà a raccogliere gli ulteriori elementi di prova per ricostruire con precisione l’accaduto. Domani ci sarà l’esame autoptico, decisivo per capire la “qualità” del colpo con il quale Willy è stato ucciso. Non essendoci immagini in grado di chiarire quanto accaduto, nei prossimi giorni verranno analizzate le celle degli smartphone degli indagati e il contenuto dei loro telefoni cellulari.
La fiaccolata a Roma aspettando le esequie – In attesa di chiarire con certezza la dinamica dei fatti, sabato pomeriggio in piazza San Giovanni a Roma si svolgerà una cerimonia silenziosa per ricordare il 21enne di Colleferro. La preghiera sarà guidata dal vescovo Abba Mussie Zeraie ed è prevista una fiaccolata conclusiva. Ad organizzare l’iniziativa, l’associazione Neri italiani black italians (Nibi), che ha ottenuto anche l’autorizzazione da parte dei famigliari del giovane. La data dei funerali è ancora da stabilire, ma a Colleferro, Paliano e in diversi comuni dei Castelli romani si osserverà il lutto cittadino. Di certo, per ora le famiglie dei quattro arrestati non hanno avuto contatti con la famiglia Monteiro Duarte: “E mi auguro che non lo facciano perché non è questo il momento. Questo è il momento del rispetto del dolore, non delle farse”, ha detto l’avvocato Domenico Marzo, che assiste la coppia capoverdiana. Molto aprezzata, invece, la telefonata del premier Giuseppe Conte.
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Roma, 1 feb. (Adnkronos) - “Desidero esprimere la mia totale solidarietà al Presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, professionista di comprovata competenza e integrità, recentemente bersaglio di un attacco inaccettabile da parte del Senatore Zaffini. Non dovrebbe essere necessario ricordare che la Fondazione GIMBE svolge un ruolo essenziale nel garantire analisi indipendenti e basate su evidenze scientifiche nel settore della sanità pubblica. Analisi che non solo aiutano l’opinione pubblica a comprendere la realtà dei fatti, ma forniscono strumenti indispensabili proprio a noi parlamentari per svolgere il nostro lavoro con cognizione di causa". Lo scrive in una nota la senatrice del Pd Susanna Camusso.
Ma ormai chiunque osi dissentire con l’operato del Governo Meloni – scienziati, magistrati, professori, giornalisti – viene puntualmente delegittimato. Peccato che sia lo stesso Presidente Zaffini ad ammettere che su sei decreti attuativi promessi per smaltire le liste d’attesa, sia stato approvato solo quello sul funzionamento della piattaforma nazionale di monitoraggio. La colpa? Dipende dal giorno: molto spesso è dei governi precedenti – nonostante la destra governi da tre anni – altre volte, come in questo caso, delle Regioni - nonostante la stessa destra stia spingendo per l’Autonomia. Mentre milioni di italiani non possono curarsi e il SSN è al collasso, il governo continua a giocare a scaricabarile, additando nemici immaginari e scaricando le colpe su chiunque tranne che su sé stesso”.
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - "Dopo il record di 150.000 iscritti, Forza Italia rafforza il suo radicamento sul territorio con l’avvio della stagione dei Congressi Comunali e Circoscrizionali. Si parte da 9 regioni per eleggere i nuovi segretari comunali e circoscrizionali, in un percorso di partecipazione e crescita che coinvolgerà tutta Italia". Lo scrive Forza Italia sui suoi profili social.
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - "Rispondo a chi ogni tanto ci accusa di non avere una visione. Certo che ce l'abbiamo, anche bella forte. Magari a qualcuno non piace, non sarà quello che si aspettavano dal Pd di prima, ma oggi il Pd è autodeterminato in questa direzione". In mezzo al dibattito su 'meglio presentarsi uniti o divisi per colpire uniti', innescato dalla proposta di Dario Franceschini, Elly Schlein continua a insistere sui temi piuttosto che sui tatticismi. E rilancia la visione del 'suo' Pd a fronte di perplessità, più o meno esplicite, avanzate nei suoi confronti nell'ultimo periodo.
"La giustizia sociale, la giustizia climatica, il lavoro dignitoso, l'innovazione, i diritti delle persone", elenca la segretaria dal palco della prima iniziativa col Terzo Settore (previste altre 4 a febbraio) a Monterotondo. Come aveva fatto la settimana scorsa davanti all'ospedale di Vicenza per parlare di sanità o con gli operai a Marghera o quelli della crisi Beko su lavoro e politiche industriali.
Alla questione aperta da Franceschini, Schlein ha però dato una risposta l'altra sera a Piazza Pulita dopo giorni di silenzi, conditi da freddezza dell'inner circle della segretaria. Andare divisi per colpire uniti? "Io continuo a insistere, sono testardamente unitaria", la risposta di Schlein. Insomma, nonostante al momento non vi siano passi avanti nella costruzione dell'alleanza, lo schema della segretaria non cambia. Resta 'testardamente unitario'. "Ce lo chiede la gente", la tesi di Schlein. Il sondaggio mandato in onda durante la trasmissione pare darle ragione con quasi l'80% degli elettori di centrosinistra a invocare un accordo tra le opposizioni.
Un accordo che però non c'è e la proposta di Franceschini ha avuto anche l'effetto di evidenziare ulteriormente le resistenze rispetto a un'alleanza organica. Basta leggere l'elenco di quelli che hanno promosso o quanto meno si sono detti interessati alla possibilità di 'marciare divisi, per poi colpire uniti' dopo il voto: da Carlo Calenda a Giuseppe Conte. Chi invece non è sembra interessato, è Romano Prodi che in una lunga intervista avverte: "Senza un programma condiviso non è politica, ma solo cinismo. Si possono anche vincere le elezioni, ma si uccide il Paese”.
"Ma come si può fare questo discorso due anni e mezzo prima delle elezioni?", si chiede Prodi. "Potrebbe essere l'ultima spiaggia alla vigilia del voto. Ma se partiamo dall'idea che non ci si può mettere d'accordo su un programma, mi pare difficile vincere le elezioni". L'Ulivo non è più riproponibile, aggiunge, "quel che si può fare è cercare quattro grandi problemi sui quali trovare una visione comune: sanità, casa, scuola, lavoro".
Non basta solo criticare: "Politica è dire quel che serve all'Italia per la distribuzione del reddito, la sanità, la casa. Non dire solo che mancano le risorse, ma dire come vanno riformati gli ospedali, i medici di base, le case di comunità". Chi può riuscire a federare il campo delle opposizioni in ordine sparso? Per Prodi la risposta è aperta: "Il problema è vedere chi è in grado di federare. Quel ruolo si conquista, non è dato. La competizione è aperta per tutti, Schlein e altri".
Tel Aviv, 1 feb. (Adnkronos) - Il primo ministro Benjamin Netanyahu sta valutando la possibilità di nominare il ministro degli Affari strategici Ron Dermer a capo del team negoziale di Israele per i colloqui sugli ostaggi con Hamas, secondo le notizie di Channel 12. Subentrerebbe al ruolo del capo del Mossad David Barnea. Secondo quanto riferito, Barnea resterebbe nella squadra insieme al capo dello Shin Bet Ronen Bar e all'uomo chiave per la presa degli ostaggi delle Idf Nitzan Alon, con Dermer a supervisionare i colloqui.
I funzionari israeliani hanno dichiarato che Netanyahu riconosce che i negoziatori vogliono fare tutto il possibile per garantire che la seconda fase dell'accordo sulla restituzione degli ostaggi con Hamas abbia luogo, e il premier vuole mantenere aperte le sue opzioni. Secondo Channel 12, i funzionari del team di Netanyahu affermano che, poiché i colloqui principali si stanno svolgendo con l'amministrazione Trump, dovrebbero essere guidati da qualcuno con una formazione più diplomatica, che non nella sicurezza.
Sembra che l'inviato speciale di Trump, Steve Witkoff, abbia detto a Netanyahu che preferirebbe lavorare con Dermer e che ha delle riserve sulla collaborazione con l'attuale team negoziale. Witkoff e Netanyahu hanno parlato oggi, ha riferito Channel 12, aggiungendo che il primo ministro israeliano terrà un incontro stasera per decidere se inviare una delegazione di medio livello in Qatar questa settimana. In risposta, l'ufficio di Netanyahu ha affermato che "i resoconti non sono veri" e che "le decisioni sui negoziati saranno prese solo dopo il ritorno del primo ministro dagli Stati Uniti".
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - “Ieri è stato l’ultimo giorno di lavoro di dipendenti e dirigenti Rai a viale Mazzini. Lo storico palazzo, simbolo del Servizio Pubblico, che dagli anni 60 rappresenta la Rai, chiuderà per essere interessato da importanti ed ampi lavori di ristrutturazione". Lo dichiarano i componenti di Fratelli d’Italia della Commissione Vigilanza Rai.
"Interventi che consentiranno alla Rai di usufruire di una sede moderna, digitale e all’avanguardia, capace così di confrontarsi con un mercato televisivo sempre più competitivo. È un merito di questa dirigenza che oltre a garantire un sempre più ampio pluralismo, così come si pretende dal Servizio pubblico, un’offerta e una qualità nella programmazione, adesso garantirà alla Rai anche strutture di prim’ordine. Infatti, la sede di viale Mazzini si affiancherà al nuovo centro di produzione a Milano che sarà uno dei più avanzati in Europa. Al contempo va rivolto un vivo ringraziamento ai dipendenti Rai, che stanno affrontando con grande impegno e dedizione questo significativo momento di passaggio, che servirà a costruire il Servizio pubblico del futuro”.
Ramallah, 1 feb. (Adnkronos) - Le forze israeliane hanno arrestato due giornalisti palestinesi e sequestrato la loro attrezzatura nella città di Beit Ummar, a nord di Hebron, in Cisgiordania. Lo riporta l'agenzia di stampa palestinese Wafa, citando il giornalista Ihab al-Alami, che ha riferito, dopo essere stato rilasciato, che "lui e il suo collega, Nidal al-Natsheh, sono stati arrestati dai soldati israeliani mentre documentavano i danni su terreni di proprietà palestinese vicino all'insediamento israeliano illegale di Karmei Tzur". I soldati hanno sequestrato tre telecamere prima di costringerli ad abbandonare la zona, ha aggiunto il reporter.
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - "Oggi a Roma si è svolta la Direzione Nazionale di Fratelli d'Italia, un momento di confronto interno al partito in vista del giro di boa della metà legislatura. Non si è trattato, evidentemente, di una seduta del Consiglio dei Ministri, un dettaglio che i deputati di Italia Viva, cui resta solo la polemica, potrebbero facilmente cogliere solo sfogliando un qualsiasi manuale di diritto costituzionale". Così Antonio Baldelli, deputato di Fratelli d'Italia, risponde alle polemiche sollevate da Italia Viva sull'assenza del Presidente del Consiglio all'assemblea di FdI e sulla presenza del capo della segreteria politica, Arianna Meloni.